Pillole di Calcio – La speranza azzurra nel momento più buio. Il modello Empoli, Baldanzi e quel filo diretto con Napoli

Manca meno di mezza giornata alla fine del calciomercato più triste degli ultimi anni, almeno se circoscritto ai nostri confini italiani. È il curioso caso di novembre, dicembre e gennaio e di tre mesi nei quali l’Italia ha realizzato come non mai l’inadeguatezza ai nuovi sistemi di calcio che, attualmente ci vedono tagliati fuori sia quando si tratta di far rotolare un pallone – vedi i Mondiali di calcio – sia quando siamo chiamati a far girare i soldi, vedi l’acquisto di calciatori o anche gli scambi. È vero che il mercato folle condotto dalle squadre inglesi getterebbe chiunque in un complesso d’inferiorità tale da mettere in discussione la bontà di un intero movimento ma il punto è esattamente questo: non mettere in discussione nulla. Circa 30 anni fa, grazie ad un complesso di riforme in Inghilterra nasceva la Premier League, sulle macerie di un calcio ormai andato e involutosi in qualcosa di poco redditizio. Nel 2023, i territori d’oltremanica sono diventati la El Dorado del pallone, l’equivalente dell’NBA del basket, dove al pregiudizio e ai falsi miti vengono preferite le analisi sul rendimento, il merito e le idee.
Ne sa qualcosa l’ex Napoli, nonché ex allenatore, in Italia, di Benevento e Sassuolo, Roberto De Zerbi, dallo scorso autunno nuovo allenatore del Brighton, dopo il passaggio di Graham Potter sulla panchina del Chelsea. Per qualcuno, il buon tecnico bresciano non era in grado di crescere nel calcio di casa nostra? O forse era lui talmente pretenzioso da scegliere l’avventura estera dello Shakhtar Donetsk dopo l’esperienza in Emilia e successivamente virare sulla destinazione inglese? Forse, il nostro calcio può davvero dare poco a chi, intimamente appassionato, pretende il giusto e allora, è davvero il caso di andare verso lidi più soleggiati, specie se lì si valorizzano le eccellenze.

Nel nostro “bel Paese”, tuttavia, le eccezioni non mancano, ribadito che nella stagione più nera sin da Calciopoli, la stella più luminosa è rappresentata dal Napoli, il quale pare riscuotere consensi più dal plebiscito straniero che da quello italiano. Rimanendo sulle tonalità azzurre, sarebbe il caso di andare a fare un giro in Toscana, in particolare nel fiorentino, in un comune di circa 50mila abitanti di nome Empoli. In questo luogo semplice e relativamente piccolo, il calcio anzi, l’amore per il calcio, occupa uno spazio predominante a tal punto da essere insegnato, nelle sue componenti teoriche e pratiche, all’interno di una scuola. L’Empoli che noi vediamo ogni fine settimana, talvolta sui campi di Serie B, talvolta in Serie A, è il prodotto finale di un sistema dove si sviluppano giovani eccellenze da esportare in seguito, spesso con grade successo. È il caso, ad esempio, di Antonio Di Natale e Vincenzo Montella, rispettivamente sesto e trentacinquesimo nella classifica dei più prolifici marcatori di tutti i tempi in Serie A. Il sistema empolese non è chiuso e i due attaccanti napoletani ne sono un esempio, dal momento che è, tutt’ora molto forte il connubio tra i toscani e la scuola calcio San Nicola di Castello di Cisterna, ovverosia il luogo da cui sono stati prelevati il massimo cannoniere dell’Udinese e uno degli eroi dell’ultimo scudetto della Roma. Oggi, l’azzurro Empoli, pur essendo un po’ meno della tonalità partenopea, risplende come ai tempi migliori e il suo simbolo è un giovanotto classe 2003 di nome Tommaso Baldanzi.

Mister, tanto oggi si vince…”. È il 30 giugno 2021 e allo stadio Enzo Ricci di Sassuolo va in scena la finale del Campionato Primavera tra Atalanta ed Empoli, rispettivamente quinta e sesta nella regular season. È una partita senza esclusione di colpi, sia in termini di gol – con i toscani che avranno la meglio per 5-3 – che in termini di falli, con tre espulsi in totale. Nel tabellino dei marcatori figurano Kristjan Asllani e, appunto, Baldanzi, mentre in quello dei cartellini rossi, invece, c’è Giorgio Scalvini: tre calciatori, poi, distintisi anche nel calcio dei grandi dispensando i primi veri lampi di talento. Ad aprire le danze ci pensa il primo – che meno di due anni dopo sarebbe stato un calciatore dell’Inter – con i bergamaschi bravi a trovare il pareggio subito dopo. Sul risultato di 1-1, a rassicurare il tecnico dell’Empoli Antonio Buscé, quel giorno neanche in panchina, ci pensa proprio Baldanzi. Detto fatto: passano 5 minuti dal pareggio dell’Atalanta e il giovane, allora diciassettenne, nativo di Poggibonsi, mette a segno il gol del nuovo sorpasso, per poi mettere in ghiaccio gara e campionato al 92′ con la sua personale doppietta. Passano undici mesi e, proprio in un Atalanta-Empoli, ma al Gewiss Stadium, Aurelio Andreazzoli fa esordire quel giovane sicuro e irriverente, al minuto 73 di una partita terminata con un’altra vittoria per i toscani, per 1 a 0 e sul prato di Bergamo c’erano già sia Asllani che Scalvini.

Chissà se, lo scorso 23 gennaio, in occasione di Inter-Empoli, allo scoccare dell’ora di gioco, il pensiero del giovane Tommaso è andato all’estate di due anni fa e a quella gara tra Atalanta ed Empoli bloccata sul pari. Sta di fatto che a regalare la storica vittoria dei toscani sulla squadra di Simone Inzaghi ci ha pensato proprio lui e alla sua maniera, ovverosia con il fùtbol di chi sa fare la differenza, anche alla Scala del Calcio. In Serie A, finora, il 35 dell’Empoli, ma con la 10 nei piedi e nella testa, ha messo insieme undici presenze, tenendo conto l’esordio assoluto dell’ultima giornata del campionato scorso, il 21 maggio 2022. Fino alla partita dello scorso 23 gennaio contro l’Inter, e tenendo conto di questa stagione, con dieci presenze in Serie A, Baldanzi vantava la miglior percentuale realizzativa, con il 44%, stagliandosi al primo posto di una classifica che vedeva, a seguire, Ademola Lookman, Marko Arnautovic, Jaquin Correa e Boulaye Dia (fonte SkySport). Il gioiello toscano, tuttavia, primeggia anche in ambito internazionale, al terzo posto, dopo Youssoufa Moukoko e Jude Bellingham del Borussia Dortmund come calciatore più giovane ad aver segnato almeno quattro gol in stagione nei maggiori cinque campionati europei (fonte Opta).
1,70 di altezza e un mancino che, abbinato ad un’ottima velocità e sensibilità nel dialogare con i compagni, lo rende, non da oggi, 24 gennaio, uno dei prospetti più monitorati d’Europa. Non è un mistero, infatti, che tra gli estimatori del classe 2003 vi sia anche il CT della Nazionale italiana Roberto Mancini. Non si è fatta attendere più di tanto, infatti, la chiamata al ragazzo, da parte dell’ex allenatore dell’Inter, in occasione dell’ultimo stage azzurro tenutosi a Coverciano dal 20 al 22 dicembre scorso. Finora, il talento scuola Empoli vanta sedici presenze in maglia azzurra tra under 17-18 e 19, con cinque gol all’attivo mentre non è mai stato convocato da Paolo Nicolato per gli impegni con la selezione azzurra dell’U21.

L’azzurro nel destino, dunque, per il predestinato Tommaso Baldanzi e potrebbe non essere finita qui, perché sono sempre più insistenti le voci che vorrebbero il talento dell’Empoli tra i gioielli sondati da Cristiano Giuntoli per costruire il Napoli che verrà. È ancora presto per le trattative ufficiali, con relative formule e cifre, tuttavia gli echi delle prodezze del giovane empolese sono arrivati tutti anche in casa Napoli, perché in un Paese come l’Italia che non era mai così poco fertile limitatamente al sistema calcio, quelle poche eccellenze buone non possono che attrarsi.

Fonte foto: pagina ufficiale Empoli Football Club Official