La scorsa domenica il Portici 1906 di Savio Sarnataro ha affrontato, nel campionato di serie D, girone I, il San Luca di Giovanni Ignoffo. Nome non sconosciuto ai più nostalgici e a coloro che hanno vissuto gli esordi di quel Napoli Soccer targato Aurelio De Laurentiis che avrebbe, negli anni successivi, scalato vette nazionali ed internazionali. Dopo le 93 presenze e 4 reti con l’Avellino, esattamente due anni prima del suo passaggio in azzurro – nel mentre c’è l’esperienza di Perugia – il difensore colleziona con la maglia partenopea 32 presenze e 3 reti.
Al termine della sfida contro il Portici, terminata per 1 a 1 – i biancazzurri hanno raggiunto il San Luca con la girata di testa di Salvatore Manfrellotti al 70′ – Ignoffo ha rilasciato, in esclusiva a Campania nel Pallone, alcune dichiarazioni sulla prestazione della sua squadra e sull’esperienza in Campania: “Veniamo da una settimana particolare, fare due trasferte come Licata e Gelbison non è facile per nessuno, tra l’altro anche perdendo a Licata. La squadra è scesa in campo e mi ha dato ciò che avevo chiesto, complimenti ai ragazzi. Abbiamo affrontato una squadra con delle qualità importanti e su un campo difficile, sono soddisfatto della prestazione”. Poi la considerazione sull’attuale campionato di D: “In una stagione con queste condizioni, se vai in vantaggio gare come queste le vinci, ma noi non ci siamo riusciti. Qualche rammarico c’è specialmente dal punto di vista del risultato, ma sono contento della prestazione”. Infine, sulla costruzione di gioco e sulla difficoltà creata da calciatori rapidi come Romano ed Elefante: “Al di là della costruzione di gioco, volevamo fare questo tipo di partita, evitando di far giocare a campo aperto gente molto rapida. Se il baricentro è stato leggermente più basso è stato voluto, sapevamo che negli esterni c’è la forza di questa squadra e se giocano a 60 metri dalla porta non mi creano certamente problemi. Mi interessava una risposta alla sconfitta di Licata e sul piano caratteriale dico bravi ai miei ragazzi. Sicuramente c’è da migliorare la prestazione dal punto di vista stilistico, ma il calcio è fatto di risultati”.
Infine, la parentesi sulla sua esperienza in Campania, tra Napoli, Avellino, Salernitana, Benevento: “Quando ritorno in Campania fa tanto piacere, ho trascorso dieci anni tra allenatore e giocatore. Anzi, forse un po’ di più di 10 anni, visto che sono 10 soltanto tra Avellino e Benevento. La ritengo una seconda casa, mi ha dato tante emozioni e mi ha trasmesso tanto nel mondo del calcio. Che non me ne vogliano quelli del nord, ma la Campania non la cambio con nessuna regione, a parte la mia terra. Sto bene qua e mi piacerebbe ritornarci un giorno da allenatore”.
ESCLUSIVA CNP – Fra il San Luca e la Campania, Ignoffo: “Questa terra è la mia seconda casa, e sulla prestazione della squadra…”
