Se non è una bestia nera, poco ci manca, e tocca stare attenti per sfornare una prestazione d’alto livello senza sottovalutare l’avversario. Sì perché il Napoli di Antonio Conte, ma che è stato di Calzona come di Spalletti, non vince in terra sarda dal 3 gennaio 2021, quando calò il poker sotto la gestione Gattuso. Poi il pari dell’allenatore toscano – nell’anno in cui sedeva Mazzarri sulla panchina rossoblù -, e quello da dimenticare della scorsa annata. Dopo la girandola sulla panchina azzurra, culminata con l’esonero pure di quel Mazzarri che avrebbe dovuto ri-esaltare la piazza facendo leva su un pizzico di nostalgia, Calzona mantenne il carro sulla discesa. E in quel di Cagliari, però, riuscì a scatenare non poche polemiche, provocate dall’errore di Juan Jesus e un gol fin troppo semplice da prendere se ti chiami Napoli: palla lunga alle spalle della difesa e porta spalancata per le qualità di Luvumbo. Era il Cagliari di Claudio Ranieri, che avrebbe poi scritto la storia conquistando l’ultima permanenza in serie A della sua carriera, proprio in Sardegna dove tutto ebbe inizio.
Napoli. L’arrivo di Antonio Conte ha provocato non poco entusiasmo nella piazza partenopea, un rilancio frutto di una mossa astuta di un presidente che ha investito per accontentare il tecnico, proprio all’alba dei suoi vent’anni di presidenza azzurra. Aurelio De Laurentiis ha messo a disposizione dell’allenatore salentino tutto il necessario quantomeno per ritornare nell’immediato in Champions, passandogli insomma – ma questo a Conte piace, anzi diventa il più grande stimolo – una patata che ancora si può dire bollente. A Cagliari, nella sfida in programma domani alle ore 18.00, si capirà a che punto è il progetto Conte, ma bisognerà mantenere i piedi per terra senza dimenticare le difficoltà – perché ci sono state eccome – di volgere a proprio favore la sfida contro il Parma prima dell’espulsione di Suzuki.
Nello scacchiere tattico di Antonio Conte non dovrebbero esserci grandi novità. Posto che si tratti sempre di previsioni, a Cagliari il tecnico ex Inter confermerebbe il 3-4-2-1, con Meret tra i pali e la difesa composta da Buongiorno, Rrahmani e Di Lorenzo. Sull’ex Torino, che già si è dimostrato potenzialmente un perno importante della difesa, Conte s’è espresso sottolineando quanto possa fare da centrale, ma anche da braccetto difensivo; e che proprio da braccetto c’è da avere più responsabilità nella costruzione del gioco, responsabilità che un centrale come lui può assumersi, specie in virtù delle proprie potenzialità difensive.
A destra dovrebbe essere confermato Mazzocchi, più probabile è il ballottaggio a sinistra Olivera/Spinazzola; in mezzo al campo si dovrebbero ancora vedere Lobotka e Anguissa che, chiamati agli straordinari, sono stati elogiati dal tecnico per la massima disponibilità dimostrata nei suoi confronti. Occhio, naturalmente, all’insidia McTominay che, se è vero che difficilmente potrà partire dal primo minuto, è pronto a subentrare dando sfoggio delle sue qualità; stesso discorso, sebbene si parli di un calciatore più propenso a far girare il pallone, per Billy Gilmour.
A ridosso dell’attacco, nonostante la botta alla caviglia rimediata in nazionale con la Georgia, Kvaratskhelia dovrebbe figurare nell’undici titolare accanto a Politano – ma occhio a David Neres che lo insidia, reo di aver dimostrato un apporto offensivo importante. L’unica reale novità si chiama Romelu Lukaku al centro dell’attacco. Big Rom si è allenato anche nei giorni liberi, rinunciando alla nazionale per ritrovare il meglio della propria forma fisica ed essere a totale disposizione di Conte, suo pupillo ormai dai tempi dell’Inter.
C’è da riportare, prima di approfondire la sponda Cagliari, quanto detto da Conte in conferenza pre-gara. L’allenatore ha come priorità quella di vestire il miglior abito per la propria rosa, come fosse un sarto. Ciò detto, il tecnico salentino non esclude che il Napoli possa adottare assetti tattici differenti – magari anche in corso d’opera -, come può essere il 4-3-3 o il 4-2-3-1. Tenendo però presente, come dichiarato, che non si può pensare di adottare il 4-3-3 seguendo una moda o una “antica tradizione”, ma soltanto se nell’effettivo è efficace per le caratteristiche dei calciatori a disposizione. Infine, come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, Conte avrebbe anche già provato in allenamento un centrocampo più robusto, aggiungendo alle qualità in mediana di Anguissa e Lobotka anche quelle di McTominay. Difficile, per forza di cose, che questo cambiamento possa verificarsi già con il Cagliari, ma il tecnico salentino potrebbe farci un pensierino in vista del big match contro la Juventus, per garantire più sostanza anche al centro del campo e per esaltare ancor di più Lobotka e Anguissa, notevolmente “sotto sforzo” per ritrovarsi a sacrificarsi fino ad ora.
Cagliari. Qualche novità in più, invece, c’è tra le fila dei rossoblù guidati da quel Nicola che, proprio a qualche chilometro da Napoli, si rese artefice della indimenticabile salvezza della Salernitana nell’annata 2021/2022, subentrando sulla panchina a febbraio e in corso d’opera. Il vestito è sempre lo stesso, il suo 3-5-2, stavolta con qualche dubbio di formazione dettato dal fatto che Zortea e Gianluca Gaetano sono pronti per entrare in campo all’occorrenza e dare il proprio contributo ai compagni. Tra i pali ci sarà Simone Scuffett, difeso dal trio Zappa, Mina e l’ex Napoli ed Empoli Sebastiano Luperto.
Sugli esterni qualcosa potrebbe cambiare, col ballottaggio vivo sulla destra tra Azzi e il già citato Zortea, mentre al centro del campo sono da verificare le condizioni di Prati. Dopo la botta alla caviglia rimediata contro il Lecce, il centrocampista potrebbe far posto proprio all’ex Napoli – che all’occorrenza può svariare a centrocampo ed essere duttile, ricoprendo tanto il ruolo di mezz’ala quanto agendo sulla trequarti avversaria. Deiola e Marin dovrebbero completare il terzetto di centrocampo, con Augello ad agire sulla fascia sinistra.
In avanti pochi dubbi: ci sarà Zito Luvumbo a far coppia con Piccoli.
Due i punti conquistati in campionato dal Cagliari che, dopo aver pareggiato contro Roma e Como – e aver perso contro il Lecce al Via del Mare -, sogna di poter fermare un’altra corazzata come il Napoli, spinto dal sostegno dei supporters rossoblù, e affamata di primi tre punti stagionali. Gli azzurri, d’altro canto, sono invece a caccia della terza vittoria consecutiva, tabù da sfatare se si pensa che manca da febbraio 2023, annata dello scudetto storico conquistato da Luciano Spalletti. Due allenatori determinati, due squadre con un organico e con un obiettivo piuttosto diversi, un solo verdetto che verrà sancito soltanto dal campo. L’attenzione di Nicola e Conte è massima, c’è fame da entrambe le parti.
Probabili formazioni
Cagliari (3-5-2): Scuffet; Zappa, Mina, Luperto; Azzi/Zortea, Marin, Prati/Gaetano, Deiola, Augello; Luvumbo, Piccoli; all. Davide Nicola
Napoli (3-4-2-1): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno; Mazzocchi, Anguissa, Lobotka, Olivera/Spinazzola; Politano/Neres, Kvaratskhelia; Lukaku; all. Antonio Conte
FOTO: SSC NAPOLI
