Verso Napoli-Atalanta. Conte, il confronto col gruppo e l’idea di un modulo inedito: contromisure di fronte all’incognita Palladino

Finalmente il confronto, perché un confronto pare esserci stato. Ed era inevitabile che Antonio Conte tornasse dai giorni di permesso a Torino e cercasse un dialogo con la propria squadra, affinché si potessero riaccendere gli animi, scacciare via i malumori e guardare alla realtà dei fatti. Il Napoli resta a sole due lunghezze di distanza dalle momentanee padrone della classifica Inter e Roma. Troppo poco per disperarsi, troppo poco per rischiare che la piazza inciampi – è un refrain del popolo azzurro – in un clima di flagellazione, seppur giustificato, è quanto meno inappropriato. Diventerebbe solo un enorme e gigantesco harakiri per l’ambiente azzurro, e a Castelvolturno certamente si sarà respirata per qualche giorno l’aria che tirava quando ad allenare c’era Garcìa.

Ripartire, questa pare essere stata la parola più sentita in quel di Castelvolturno, nel corso degli allenamenti in vista della sfida di domani sera contro l’Atalanta, al Maradona (ore 20.45). E ritrovare, ancor prima delle gambe – e già sarebbe tanto visti gli interrogativi sulla condizione atletica della squadra -, la testa. Tenerla sul campo, isolandosi dall’eccessivo rumore che s’è fatto intorno alla figura di Antonio Conte. Il tecnico salentino, tornato da Torino, s’è messo nell’immediato al lavoro per dare la necessaria sterzata agli umori dei propri uomini, per scoprirli condottieri come poco o più di un anno fa.

E, nel tentativo di aizzare la fame che lo ha sempre contraddistinto, Conte potrebbe pensare ad una novità contro l’Atalanta. Sia chiaro: in un momento così delicato, ipotizzare chi possa andare in campo diventa difficile. Circola, tuttavia, qualche spiraglio sulla scelta di un inusuale e impronosticabile 3-4-2-1. In questo caso Conte potrebbe escludere a sorpresa un titolarissimo. Tra i pali ci sarà Milinkovic-Savic, e nella ipotetica difesa a tre a figurare al fianco di Buongiorno e Rrahmani potrebbe esserci Juan Jesus – al tecnico ha sempre assicurato una certa continuità. Nei quattro di centrocampo Di Lorenzo scalerebbe a destra, proprio in luogo di Politano (l’escluso di spessore), con Lobotka e McTominay a guardia delle zone centrali e un inedito Gutierrez sulla sinistra. Sulla trequarti gli spazi potrebbero essere occupati da Elmas e Neres, alle spalle di Rasmus Hojlund, fresco di rete in Nazionale e voglioso di riscatto anche con la maglia azzurra.

Tuttavia, e non è poco probabile, Conte potrebbe riproporre il più rodato 4-3-3. A quel punto, con la certezza del serbo tra i pali, Di Lorenzo tornerebbe a fare da esterno basso, con Buongiorno, Rrahmani e Gutierrez sulla sinistra. Al centro del campo Elmas farebbe compagnia a Lobotka e McTominay, con Politano più avanzato nel tridente insieme ad Hojlund e Neres. Non c’è dubbio sul fatto, però, che un certo incupimento sia derivato anche dai malumori di quelli coi pochi minuti nelle gambe – uno su tutti, Noa Lang, che pure all’occorrenza dovrà farsi trovar pronto. C’è poi Lorenzo Lucca, così stimato da Antonio Conte – già l’anno scorso post Udinese-Napoli – eppure ancora distante dall’avere la necessaria fiducia per sbloccarsi. E, stavolta, col fantasma di un Lukaku pronto (fortunatamente) ad accelerare i tempi per essere convocato quanto prima.

Ma, moduli a parte ed anticipazioni sulla sfida contro l’Atalanta, è un Napoli falcidiato da indisponibilità importanti. Ciò che Conte non poteva aspettarsi – e c’è un problema carico di lavoro o gestione delle forze fisiche – era di perdere in primis il suo faro, Lukaku; e di imbattersi successivamente negli infortuni di De Bruyne prima, e Anguissa poi. Tre infortuni simili, se non uguali, che gettano ombre di spessore sul metodo contiano. Un metodo – mai da mettere in discussione – che pesa decisamente troppo quando si gioca ogni tre giorni. Le risposte azzurre, che ci si augura possano esserci, saranno decisive anche in questo senso.

Tocca ritrovarsi, tocca rimediare ai fili più sfilacciati che rischiano di essere un punto di non ritorno. E Antonio Conte resta l’uomo ideale. Lui che non si sarà minimamente fatto scalfire dalle critiche e dal troppo rumore che s’è fatto in questi giorni. Testa al campo, ora più che mai con la stessa fame di prima. Ritrovando la giusta tempra mentale, la giusta fame canalizzata esclusivamente al rettangolo verde. Anche perché di fronte c’è un Raffaele Palladino che, anche se orfano di Scalvini per un risentimento muscolare, vuole cominciare al meglio la sua avventura alla Dea; e vendere cara, carissima, la pelle nerazzurra che ha cominciato a ricucire addosso alla squadra.

Le probabili facce azzurre.

Napoli (4-3-3): Milinkovic-Savic; Di Lorenzo, Buongiorno, Rrahmani, Gutierrez; McTominay, Lobotka, Elmas; Politano, Hojlund, Neres; all. Conte

o in alternativa:

Napoli (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Rrahmani, Buongiorno, Juan Jesus; Di Lorenzo, McTominay, Lobotka, Gutierrez; Elmas, Neres; Hojlund; all. Conte


FOTO: SSC NAPOLI