Prima parte di campionato da dimenticare per la Salernitana che, nonostante l’avvicendamento in panchina tra Paulo Sousa e Filippo Inzaghi, continua a rimanere in zona retrocessione e, nella fattispecie, nell’ultima posizione della Serie A. Dopo la sconfitta casalinga contro il Bologna della scorsa domenica 10 dicembre, il presidente Danilo Iervolino è intervenuto in una conferenza stampa per chiarire alcune situazioni legate alla squadra, alla società e anche rispetto al rapporto con la tifoseria.
“Mi dispiace tantissimo per il momento che i tifosi della Salernitana stanno vivendo. Questa squadra non è stata costruita per stare all’ultimo posto. Da quando sono qui ho profuso tutto il mio impegno perché ho sempre avuto a cuore le sorti dei miei calciatori. Ho a cuore anche le loro famiglie e sono sempre ad informarmi su come stanno tutti.
L’anno scorso abbiamo fatto un campionato importante e quest’anno non meritiamo una squadra con gambe flaccide e che non vuole sudare. La squadra non è stata costruita male ma in ogni caso la colpa è mia perché le scelte dei calciatori e del management è mia. Non volevamo fare una squadra di soli giovani e abbiamo preso persone esperte rafforzando la squadra in ogni punto. L’anno scorso abbiamo fatto 42 punti e rispetto a quella squadra, nella formazione titolare ci sono solo due calciatori diversi. Le responsabilità sono anche dei calciatori che già erano qui. L’ambiente è lacerato, ci sono calciatori che non amano Salerno, che vorrebbero stare altrove e per me sono gli unici responsabili. Abbiamo salari altissimi e questi calciatori devono prendersi le loro responsabilità giocando qui per la gioia di farlo o per la paura perché questa potrà essere la tomba per molti di loro. La ricetta non c’è o almeno non è bella e pronta. A gennaio andranno via i giocatori che non vogliono restare e staremo attenti a prendere calciatori disponibili sempre. Allora andiamo avanti con impegno perché ce l’abbiamo fatta tanti anni fa e vogliamo farlo anche quest’anno.
Tra gli episodi che mi hanno spinto a fare questa conferenza stampa: col Bologna il primo tempo è stato molle la gara è stata indirizzata da due errori incredibili senza i quali non so come sarebbe finita la partita. All’ultimo abbiamo spinto tanto. Avremmo potuto fare più gol all’ultimo come altre squadre che lottano con noi (ndr. Cagliari). La mia analisi su Salernitana-Bologna non è tragica come molti la stanno facendo. Alla fine della partita c’è stata una grande contestazione. Noi non siamo abituati a ricevere contestazioni. Un gruppo di tifosi ha chiesto di parlare con la società e si è presentato l’ad Milan. Loro però volevano me ma io ero affranto, non sereno, provato ed era importante mandare l’amministratore delegato e non era mia intenzione mancare di rispetto a qualcuno. Ogni volta mi scuso quando le cose vanno male perché spesso i tifosi tornano disillusi da brutte prestazioni. Poi mi è successo di ricevere striscioni altamente offensivi, minacciosi, da una parte della tifoseria che mi chiede rispetto, umiltà e di metterci la faccia. Io rispetto come pochi questa città, senza alzare la voce e senza offendere nessuno. Sono un uomo che ha solo dato e rispetterò sempre la tifoseria perché lo sento dal profondo del cuore. Non sarò mai accondiscendente ad un modo violento di fare anzi, lo ripudio.
Sono convinto che possiamo farcela, abbiamo bisogno dei tifosi, di tanta energia positiva e che tutti remino dalla stessa parte. Tra questo tutti metto anche i giornalisti che rispetto molto. Sono però molto perplesso da notizie talmente false che dovrei ogni giorno stare a smentirle. Ci deve essere un atto di responsabilità a scrivere cose che devono essere però verificate“.

Salernitana, patron Iervolino sullo spogliatoio: “Ci sono calciatori che non vogliono imparare la lingua. Ecco cosa ho detto al mister”
Dopo la sconfitta casalinga contro il Bologna della scorsa domenica 10 dicembre, il presidente Danilo Iervolino è intervenuto in una conferenza stampa per chiarire alcune situazioni legate alla squadra, alla società e anche rispetto al rapporto con la tifoseria. Ecco le sue dichiarazioni in merito ai calciatori e al prossimo calciomercato:
“A mister Inzaghi ho detto di essere libero e di agire puntando su chi ha voglia, su chi vuole sudare la maglia, senza pensare a gerarchie o a nomi. Opererà con autorevolezza come gli ho raccomandato. La campagna di gennaio adesso non è chiaro su come verrà svolta. Dipende da chi andrà via e da chi vorrà venire a Salerno. Ci stiamo pensando: abbiamo degli identikit chiari ma dobbiamo vedere come concretizzare questi movimenti.
Ogni squadra ha il suo dna. A Salerno si suda la maglia, si perde ma il modo in cui si perde è importante come il risultato. Ci sono stranieri qui che non hanno imparato la lingua e non la vogliono imparare. Alcuni non mi hanno neanche guardato negli occhi e io li ho rimproverati. Noi siamo il decimo monte ingaggi del campionato. Io parlo a lungo ma c’è chi non vuole sudare la maglia e rimanere a Salerno. L’errore è stato prendere questi calciatori. Mi auguro che a gennaio ci sia un sussulto d’orgoglio anche da parte dei procuratori. Pochi di loro ci stanno dando una mano a dire che questi calciatori super-atleti non vogliono stare qui e a farli uscire. Offro possibilità di recupero. Questo prossimo mercato sarà in attivo e cioè dobbiamo vendere, più che comprare. Abbiamo molti calciatori anche ben valutati e dobbiamo cercare di vendere e poi cercare di reinvestire bene. Rispetto a due anni fa ho qualche rimpianto.
Tornassi indietro, forse, non avrei generato tutto l’entusiasmo che poi ha portato a qualche allucinazione. Nel calcio forse è più prudente essere cauti. Non so se richiamerei qualche addetto ai lavori che c’era prima. Io mi sento con tutte le persone con cui ho lavorato. Oggi il progetto è evidente che mi vede più demotivato e meno carico ma avrò sempre la stessa assunzione di responsabilità. Sono umano e come tutte le persone sensibili non la sto vivendo bene. La squadra non c’è, i risultati non arrivano e una parte della tifoseria ha deciso di interrompere un bel rapporto che avevamo. Non incontrerò il coordinamento dei tifosi perché non è mia intenzione”.
Il direttore De Sanctis, come tutti qui, è un mio dipendente. A giugno mi sono entusiasmato dei suoi acquisti per il campionato scorso. Oggi questi stessi acquisti non stanno rendendo. Posso dire che, a discolpa del direttore, che a giugno la squadra faceva ben sperare. Oggi non è così e sono mortificato. Nulla è perduto. De Sanctis ha portato tanto alla Salernitana. Non è andato a prendere calciatori dalla Serie C ma dall’Inter, dal Lille. Tutti sono sub iudice se le cose vanno male. Come ci si libera da un contratto di un calciatore che fa male? Non è facile. Mi auguro che ci sia un sussulto d’orgoglio con i ragazzi ma sarò durissimo in caso contrario”.

Salernitana, patron Iervolino chiude all’ipotesi di cessione del club: “Le sfide difficili mi piacciono. Poco aiuto dagli imprenditori locali”
Alla luce del recente momento di difficoltà della Salernitana, con i deludenti risultati in campo, il presidente Danilo Iervolino è intervenuto in una conferenza stampa per chiarire alcune situazioni legate alla squadra, alla società e anche rispetto al rapporto con la tifoseria. Ecco le sue dichiarazioni in merito al suo futuro come proprietario del club:
“Sto pensando di inserire una figura in società che abbia il carisma per tirare le fila della questione. Non l’ho ancora fatto perché pensavo potesse sovrapporsi ad altre figure. Nel calcio ogni cosa è opinabile. Non ho ricevuto proposte per rilevare il club. Non c’è un imprenditore locale che abbia fatto sponsor per la maglia o che ci abbia dato una mano con il merchandising e i salernitani questo dovrebbero saperlo.
Forse non sono adeguato al calcio e per questo non capisco. Non so cosa avrei potuto far di più. Perdiamo trenta milioni all’anno ma nonostante questo abbiamo trattenuto tutti i migliori calciatori dello scorso anno tra cui il terzo cannoniere della scorsa Serie A (Dia con 16 gol, ndr). Con il monte ingaggi che abbiamo dovremmo stare in un range tra l’ottavo e il dodicesimo posto. In Italia contano solo i risultati: se prendi solo prestiti e sai che l’anno dopo non avrai gli stessi calciatori ma sei a metà classifica va bene; se compri i calciatori non va bene. Se tornassi indietro non prenderei tutti questi stranieri o parlerei di più prima di prenderli.
L’entusiasmo da parte mia c’è ancora. Ci dovrebbe girare tutto un po’ meglio. La salvezza non è impossibile perché siamo a 4 punti dalla quartultima. A me piacciono le battaglie difficili perché mi ritemprano. Salerno è una di queste. Non ho mai pensato ad abbandonare nei momenti difficili. Potrei dare la Salernitana a mani migliori ma questo non vuol dire che sia in vendita“.
Fonte foto: pagina ufficiale US Salernitana
