Napoli a caccia dei primi tre punti in Champions per lasciarsi alle spalle l’amara sconfitta di San Siro: Spinazzola verso la titolarità. Milinkovic in vantaggio su Meret

Lasciarsi alle spalle l’amara sconfitta rimediata a San Siro contro il Milan e ottenere i primi tre punti in Champions League: questa la missione del Napoli in vista della sfida interna allo Sporting Lisbona, che segna uno snodo cruciale del cammino europeo degli azzurri. Dopo lo sfortunato debutto in casa del Manchester City, fortemente condizionato dall’espulsione rimediata da Di Lorenzo al ventesimo minuto di gioco, il Napoli ha necessariamente bisogno di una vittoria per mantenere concretamente vive le possibilità di ambire ad un posizionamento tra le prime otto del girone unico e al conseguente accesso diretto agli Ottavi di Finale. La prima sconfitta in campionato ha certamente lasciato tanti rimpianti per il modo in cui è arrivata, soprattutto pensando ai trentasette minuti disputati in superiorità numerica, nell’arco dei quali era lecito aspettarsi qualcosa in più sul piano della pericolosità offensiva. Che la presenza di Antonio Conte in panchina sia la più grande certezza di cui il Napoli gode non vi è dubbio, ma in occasione del big match contro i rossoneri sono state diverse le scelte del tecnico salentino che hanno lasciato più di qualche perplessità.

In una situazione che già vedeva i partenopei costretti ad affrontare questo delicato ed importante appuntamento con una totale emergenza nel reparto difensivo – viste le indisponibilità di Rrahmani, Buongiorno, Spinazzola ed Olivera – la decisione di privarsi di Beukema e lanciare per la prima volta in gara ufficiale Luca Marianucci è risultata indubbiamente un azzardo, che è andato in totale controtendenza rispetto alla consueta prudenza di Conte. Il Napoli è dunque sceso in campo al Meazza con la presenza nella linea difensiva di due uomini all’esordio in gara ufficiale, appunto Marianucci e Gutierrez, il quale non scendeva in campo da ben cinque mesi. Nelle azioni dei due gol subiti è emersa un’insolita fragilità difensiva e sulla rete di Saelemaekers i principali colpevoli sono stati proprio i due debuttanti, Marianucci per essersi fatto saltare troppo facilmente da Pulisic e Gutierrez per essersi perso l’autore del gol. Va però sottolineato che la mancanza di solidità è stata dovuta non soltanto alla retroguardia in sé ma alla fase difensiva in generale, è infatti balzata all’occhio la mancanza del filtro a centrocampo ed un’eccessiva distanza tra i reparti. A lasciare perplessi sono poi state anche le sostituzioni, infatti le uscite in contemporanea di McTominay ed Hojlund hanno di fatto tolto qualità e peso offensivo della squadra. Per quanto nessuno dei tre stesse particolarmente brillando, in undici contro dieci avrebbero potuto sicuramente fare la differenza. La sostituzione di De Bruyne, per quanto sia stata quella che più ha fatto discutere, risulta la più condivisibile delle tre.

È dunque evidente che l’emergenza e l’imminente impegno di Champions abbiano fortemente inciso sulla gestione di Milan-Napoli. Al di là del legittimo rammarico per una sconfitta che nel complesso era evitabile, non è opportuno fare drammi perché non sarà una caduta a fermare il cammino di una stagione che il Napoli ha tutti i presupposti per vivere da protagonista.

Argomento centrale di questi giorni è la questione modulo, perché il 4-1-4-1 con i Fab Four del centrocampo sembra mostrare delle lacune sul piano dello sviluppo della manovra. McTominay è esposto ad un notevole sacrificio in fase di non possesso, il che sta fortemente limitando i suoi inserimenti in area di rigore rispetto alla passata stagione. Lo stesso De Bruyne sembra agire troppo distante dalla porta. Inoltre la fascia sinistra non risulta sufficientemente presidiata in fase avanzata, data l’assenza di un’ala pura su tale corsia. Nelle precedenti gare si era avuto modo di sopperire a questa mancanza grazie alla spinta costante di uno Spinazzola in gran forma e capace di agire da esterno a tutta fascia. L’impressione è che, soprattutto contro avversari che adottano un blocco basso, la presenza sulla sinistra di un esterno offensivo puro come Neres o Lang, in grado di saltare l’uomo, di creare superiorità numerica e di dare maggiore imprevedibilità ed inventiva all’offensiva sia necessaria.

Per quanto riguarda l’undici titolare con cui gli azzurri affronteranno lo Sporting Lisbona, i principali dubbi sono legati alle condizioni di Spinazzola ed Olivera, che hanno svolto in gruppo la rifinitura di ieri. Stando a quanto dichiarato da Conte sono entrambi ancora acciaccati. L’impressione è che infine uno dei due stringerà i denti e con ogni probabilità a scendere in campo sarà Spinazzola, che è di fatto l’unico che può consentire a Conte di sostituire lo squalificato Di Lorenzo senza dover ricorrere ad una soluzione forzata, dato che Mazzocchi non è presente in lista Champions. La scelta di emergenza sarebbe l’adattamento da terzino destro di Elmas. Completeranno il quartetto Beukema e Juan Jesus al centro e probabilmente Gutierrez sulla corsia di sinistra. Tra i pali dovrebbe tornare Milinkovic-Savic. Per il resto, a meno di sorprese, sarà tutto confermato. Dovrebbe quindi essere schierato nuovamente il 4-1-4-1 con Lobotka in cabina di regia e più avanzato il quartetto con Politano e McTominay larghi ed Anguissa e De Bruyne. Il terminale offensivo sarà Hojlund.