Napoli-Como 0-0, non è un pari da buttare: azzurri solidi in difesa ma poco lucidi in avanti. Fondamentali i rientri di Rrahmani, Lobotka e Hojlund

Per la prima volta in questa stagione il Napoli pareggia e non trova il bottino pieno al Maradona, restando però la squadra dei top cinque campionati europei che può vantare la più lunga striscia di imbattibilità tra le mura amiche, giunta ora a quota diciassette gare tra la passata stagione e quella in corso. Le difficoltà che la sfida al Como di Fabregas presentava erano state ampiamente preventivate e per gli azzurri, tutto sommato, il punto ottenuto non è assolutamente da buttare. Il Como è una realtà in costante ascesa ed oramai già ben lontana dal poter essere considerata “piccola”, si parla infatti di un club che la scorsa estate ha investito oltre cento milioni sul mercato. I lariani si sono presentati a Fuorigrotta forti di risultati di spicco come le vittorie contro Lazio, Fiorentina e Juventus e di un’imbattibilità che dura da oltre due mesi, confermando di essere una compagine in grado di imporre il proprio gioco contro chiunque e con tutte le carte in regola per puntare ad un posto in Europa. Lo 0-0 finale è un risultato giusto e che nel complesso rispecchia quanto visto all’interno del rettangolo di gioco, è stata infatti una partita non particolarmente ricca di emozioni e con poche occasioni da una parte e dall’altra.

Il Napoli ha certamente fornito un’ottima prestazione difensiva, infatti, tolto il pericolo sventato dal para-rigori Vanja Milinkovic-Savic sul tiro dal dischetto di Morata, gli azzurri non hanno di fatto concesso alcuna occasione nitida al Como, non dando mai la sensazione di poter subire gol. Allo stesso tempo però, i Campioni d’Italia hanno creato troppo poco per pensare di portare a casa i tre punti. Dopo un primo tempo in cui ha dovuto prevalentemente contenere la pressione del Como, nella ripresa il Napoli ha alzato i giri, spingendo con costanza soprattutto negli ultimi venti minuti, ma peccando sempre di lucidità nell’ultimo passaggio. La poca incisività negli ultimi venti metri è stata di sicuro dettata in primis dalla prova non esaltante degli uomini di attacco: Hojlund, pur non avendo ricevuto molti palloni, è parso non al top della forma e deve dunque ancora smaltire le scorie derivanti dall’infortunio; Politano ha dato ancora una volta l’impressione di essere un po’ sulle gambe e probabilmente avrebbe bisogno di tirare il fiato; Neres non è riuscito a creare superiorità numerica, saltare l’uomo e dare ritmo con velocità e dribbling come è lecito aspettarsi da lui ed anche dallo stesso Lang, che al suo ingresso in campo non ha offerto alcun particolare guizzo. A complicare piani ci sono stati anche gli affaticamenti muscolari rimediati da Gilmour e Spinazzola. L’uscita di Gilmour ha costretto Anguissa ad un maggiore sacrificio in fase di ripiego, limitandone gli inserimenti offensivi. Così come ha pesato il non poter usufruire nel secondo tempo delle consuete sgroppate di Spinazzola, per quanto Miguel Gutierrez non abbia sfigurato.

Al netto della necessità di dover trovare una maggiore brillantezza ed efficacia in fase di costruzione ed offesa, emergono segnali confortanti e che dopo le meritate vittorie contro Inter e Lecce hanno trovato seguito anche contro il Como. In seguito alle allarmanti sconfitte contro Torino e PSV Eindhoven, le quali hanno segnato un blackout sia mentale che tattico e fatto temere seriamente l’apertura di una crisi, la squadra ha saputo rialzarsi ritrovando quella solidità, quella compattezza di squadra, quello spirito di abnegazione e quella voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo nelle difficoltà che contraddistingue il Napoli di Antonio Conte. La spettro di un Napoli smarrito lo si può quindi ritenere scongiurato e questa è già una gran bella notizia data la quantità di scorie negative che una notte da incubo come quella di Eindhoven rischiava di lasciare.

Tra le note positive vi sono inoltre i progressivi rientri di pedine fondamentali. I recuperi di Rrahmani e Lobotka, uomini dall’importanza inestimabile per gli equilibri della squadra, possono riportare definitivamente il Napoli ai suoi livelli di assoluta eccellenza difensiva. Così come il ritorno di Hojlund al top della forma si auspica possa aiutare ad innalzare l’indice di pericolosità offensiva e di conseguenza la media realizzativa.

Fonte foto: pagina ufficiale SSC NAPOLI