Ecco le dichiarazioni di Pasquale Padalino, tecnico della Juve Stabia, alla vigilia del match casalingo contro il Foggia.
Mister per lei si prospetta una sfida ‘amarcord’ contro il Foggia. Avrà voglia di rivalsa oppure la considera una normale partita comunque importante in chiave Play-Off?
“Non c’è assolutamente desiderio di rivalsa, non ho l’esigenza di rivalermi su nessuno. Sicuramente per me si tratta di una sfida speciale, a Foggia ho le mie radici personali e ci ho anche vissuto varie parentesi professionali, tutte positive. Noi foggiani siamo un popolo speciale, molto accogliente e caloroso, li ringrazierò per sempre per avermi sostenuto sia quando ero lontano sia quando sono stato a Foggia”.
Manca solo un punto per avere la matematica certezza di cominciare i Play-Off col fattore campo a favore, metterà in atto una gestione ‘machiavellica’ in vista della quasi imminente post-season?
“La gestione sarà abbastanza normale francamente. Abbiamo certamente l’opportunità di provare qualcosa di nuovo, di dare spazio a chi nell’ultimo periodo è stato più ai margini, ma in ogni caso vogliamo sempre scendere in campo per ottenere il miglior risultato possibile e ciò vale anche per la partita di domani, che sarà di difficile interpretazione visto che entrambe abbiamo avuto poco tempo per prepararla, cercheremo di mixare in maniera ideale la concentrazione sul presente e un minimo di occhio proiettato sul futuro”.
La sua squadra contro il Catanzaro è uscita sconfitta solo sul piano del risultato ma a conti fatti appare addirittura rafforzata, avendo dominato contro la terza in classifica e affermandosi, a mio modo di vedere, come attuale seconda forza del campionato dopo la Ternana. Cosa ne pensa?
“Sono assolutamente d’accordo, non meritavamo per niente di perdere quella partita e ne usciamo con molte più certezze. Tuttavia queste certezze vanno alimentate, consolidate, dobbiamo avere l’obiettivo di dare continuità a ciò che di buono stiamo facendo vedere, la strada intrapresa è quella giusta e dobbiamo continuare a percorrerla con la consapevolezza che non sempre capita di non raccogliere quanto seminato. Proveremo a confermarci nella partita di domani, in quella successiva e in seguito anche ai Play-Off”.
Nelle ultime due partite di stagione regolare farà un po’ di turnover per far accumulare minutaggio a chi è stato a lungo indisponibile?
“Fortunatamente l’elenco degli infortunati ora è di molto minore rispetto alla media che abbiamo mantenuto per tutto l’anno, quindi è senz’altro una possibilità. Tuttavia sono valutazioni che vanno fatte anche in base al singolo, c’è chi ritrova una forma accettabile prima e chi ci mette più tempo; c’è da considerare che in questo momento non ho intenzione di modificare troppo un certo assetto e conseguenzialmente una certa intesa formatasi negli ultimi mesi, lavoreremo tuttavia per creare delle alternative di livello in attesa della post-season”.
Che Foggia si aspetta in vista di domani?
“Nulla di troppo diverso da quello che è il solito Foggia. Sono anche loro già aritmeticamente ai Play-Off, un risultato che era nelle loro corde e che molti hanno visto con sorpresa per il fatto che hanno avuto una partenza negativa, come capitato anche ad altri: ciò non deve far dimenticare che sono una squadra di livello, con singoli decisamente all’altezza, e non hanno raggiunto questo traguardo per caso. Nel nostro lavoro ci vuole tempo per trovare l’assetto giusto e un’intesa forte, non c’è motivo di cambiare troppo quando manca così poco tempo alla fine della stagione e non mi aspetto quindi grosse modifiche da parte loro”.
Come sono le condizioni di Cernigoi, rientrato negli ultimi minuti della scorsa partita?
“Cernigoi insieme ad altri è tornato a pieno regime una decina di giorni fa, chiaro che è attualmente indietro in termini di condizione rispetto agli altri suoi compagni, ma lo ritengo un giocatore che può darci tanto se sta bene, se è convinto di poter essere utile alla causa, se è convinto di poter essere un riferimento non solo per il reparto avanzato ma per tutti i compagni. Il rientro è importante perché amplia il mio margine di scelta, fattore importante domani ma soprattutto in chiave Play-Off”.
Nella partita col Catanzaro è mancato solo il goal e di conseguenza il risultato, sta pensando a qualcosa di diverso per quando ai Play-Off magari si potranno incontrare altre squadre che come i calabresi si schiereranno con 8-9 giocatori dietro la linea della palla?
“La chiave di lettura è interessante e da tenere in considerazione, tuttavia è un problema che mi porrei nel momento in cui non riuscissimo a creare occasioni dando vita ad una partita sterile, così non è stato e contro il Catanzaro abbiamo avuto molteplici chance anche nitide. Sappiamo che ai Play-Off può succedere che squadre notoriamente propositive, vuoi per la pressione, vuoi per la paura di uscire, possono giocare in maniera più attendista e sicuramente il mio lavoro consiste nel trovare alternative e soluzioni per scenari del genere”.
Con il rientro di Russo e la parallela crescita di Farroni durante la sua assenza, chi sarà il portiere titolare nel finale di stagione?
“Il ruolo del portiere è diverso da tutti gli altri, non lo puoi cambiare ogni due partite a meno che non ci siano delle situazioni particolari o degli infortuni. Russo nel corso dei mesi era riuscito a darci determinate certezze, poi si è infortunato con conseguente intervento e Farroni ha avuto il suo spazio: è un portiere giovane, di prospettiva, protagonista di prestazioni veramente maiuscole, coadiuvato dal reparto difensivo che a volte gli ha facilitato la vita ma ogni volta che è stato chiamato in causa si è fatto trovare pronto, con anche un rigore parato recentemente. Trovata una quadra con Farroni adesso non c’è l’esigenza di cambiare, poi in futuro analizzeremo eventuali situazioni particolari, tenendo in considerazione anche le inequivocabili capacità da leader di Danilo Russo”.
