Ci si aspettava sicuramente di più, quantomeno sotto il profilo del risultato, dalla gara di ieri con il Verona: per il Napoli, in virtù della concomitanza del derby di Milano, l’occasione per allungare in testa alla classifica in caso di pari (che poi è stato il risultato finale tra Milan e Inter) o di successo dei nerazzurri era davvero ghiotta. Purtroppo, l’uno a uno finale ha lasciato un po’ di amaro in bocca; un’amarezza che, chiaramente, dovrà presto lasciar posto alla consapevolezza di essere davanti a una squadra capace di fare un percorso davvero straordinario in campionato: 10 vittorie e 2 pari nelle prime 12 giornate. Eguagliato il Napoli di Sarri e dei 91 punti. Mica male.
Come non è stata male, anzi, la prestazione di Juan Jesus: il centrale brasiliano, all’occorrenza utilizzato anche sull’esterno, era chaimato a sostituire un mostro sacro come Koulibaly. Un compito che sarebbe stato complicato per tutti.
Ebbene, il brasiliano, giunto tra lo scetticismo (forse anche esagerato) generale, ancora una volta ha messo in campo tutta l’esperienza accumulata negli anni, dando vita a una prestazione di assoluto livello, con zero sbavature e impreziosita da initerventi puliti e risolutivi.
Sicuramente una buona notizia per l’ambiente Napoli e, soprattutto, per Luciano Spalletti che ha avuto conferma di quanto già sapeva, ovvero di poter contare senza riserve sul centrale ex Roma e Juve.
Proprio per l’impegno, la dedizione alla causa e l’essere stato capace di vivere con serenità e maturità un’accoglienza abbastanza “fredda” da parte di critici e addetti ai lavori, rispondendo sul campo a qualche dubbio di troppo avanzato sulle sue capacità, lo eleggiamo migliore in campo di Napoli-Verona.
Foto: SSC Napoli —– Gerardo De Ioanni
