Euro 2024 – Italia-Spagna, il CT Spalletti alla viglia: “Essere riconoscibili e propositivi con il pallone. Ecco chi è il rigorista…”

Giornata di vigilia in casa Azzurri. Dopo la vittoria dello scorso sabato 15 giugno, l’Italia di CT Luciano Spalletti scende in campo per affrontare la nazionale Spagnola. In proiezione della gara in programma domani, 20 giugno, alle ore 21:00 alla Veltins-Arena di Gelsenkirchen, il commissario tecnico azzurro è intervenuto in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni:

Su un eventuale rigorista
“Secondo me ne abbiamo più di uno, Scamacca, Retegui, Barella, Dimarco, poi secondo me li sanno battere anche Calafiori e Jorginho. Il rigorista è uno di questi qui, perché poi quando si va lì sul dischetto se ne dicono uno-due, chi non se la sente deve avere sempre quello di scorta”.

Sulla gara contro la Spagna
“La formazione la dirò domani. Si tratta di una delle gare più importanti della mia carriera. La Spagna è diventata la Spagna perché ha fatto sempre lo stesso calcio, mantenendo nel tempo la stessa idea, la stessa richiesta e disponibilità da parte dei calciatori. Siccome a volte si parla di calcio internazionale, si parla di confronto con scuole di calcio più definite della nostra, dico che per arrivare a quei livelli lì bisogna fare come hanno fatto loro, cadenzati nel riproporre sempre la stessa filosofia. Ci sarà sempre il tentativo di fare la partita. Loro hanno tutto da un punto di vista di qualità individuali, di caratteristiche di squadra. Dovranno essere più alti i tempi di reazione e sono curioso di vedere quando loro ci verranno addosso quali saranno le nostre scelte. Secondo me con la Croazia hanno vinto perché questi hanno avuto delle pause e loro sono entrati dentro. Dobbiamo esser bravi a mantenere sempre lo stesso livello con reazioni più veloci e qualità per togliergli la possibilità di portarti in giro per il campo. Bisogna fare un po’ tutto: più se ne hanno di calciatori che sanno saltare l’uomo e meglio è, ma chi salta l’uomo deve anche riuscire a non farsi saltare. Dobbiamo sistemare delle cose, ma noi siamo sulla buona strada: abbiamo preso qualche ripartenza di troppo, ma il tentativo di provare a fare calcio offensivo c’è sempre stato. La squadra ha sempre provato a posizionarsi nella metà campo avversaria, bisogna esser bravi a fare un po’ tutto”.

“Proveremo a fare la partita e bisogna esser bravi a sapere quando fare i cambi di velocità per portare a casa il vantaggio che ci siamo procurati con l’inizio dell’azione, poi quando si arriva davanti al portiere noi siamo già a dama. Poi bisogna fare anche gol, ma la tranquillità di poter fare quasi sempre gol è difficile perché di emozioni, opportunità e coraggio bisogna sempre parlare. Si va a fare un’analisi corretta e poi a tentare di mettere apposto la semplicità dell’esecuzione, quando siamo lì. Quella è la cosa più semplice e va trattata come una cosa semplice, altrimenti si va a caricare ancora quella emozione che hanno i ragazzi nel giocare questa partita”.

Analogie e differenze tra questa Spagna e quella del ciclo vincente del decennio scorso
Secondo me si somigliano molto, dipende un po’ anche da chi gioca prima punta. Morata è quello più bravo ad attaccare la profondità, Morata non è pigro. Fa numeri per ciò che riguarda i metri totali e la velocità incredibili, un calciatore così ti attacca la profondità più volte. Yamal ribalta continuamente l’azione e infatti una delle difficoltà che avremo saranno le preventive sulle loro ripartenze. A campo aperto sono micidiali e bisogna vedere se ci riusciremo”.

Sarà il sesto confronto tra Italia e Spagna negli ultimi cinque campionati europei. L’undicesimo incrocio in un grande torneo
“No, non è un derby. Per me sono tutti derby: quando gioco un Europeo sono tutte finali, tutti derby, tutte partite che non mi ricapiteranno più. Metto il massimo dell’attenzione. Noi tenteremo di rifare la stessa partita giocata con l’Albania, vogliamo andare a misurarci contro una squadra forte per vedere il nostro livello di calcio contro una delle più forti che ci sono. Abbiamo sempre tentato di fare così. Anche contro squadre forti nelle qualificazioni abbiamo tentato di fare questo, un calcio propositivo fatto di possesso palla, se si dà in mano il pallone agli avversari si esce male da questa gare qui. Proveremo a fare la nostra partita e vedremo se siamo così bravi oppure no contro una delle squadre più riconoscibili”.