La Serie A torna a deliziare gli appassionati di calcio di ritorno dalle vacanze estive, ma non tutti i tifosi possono dirsi entusiasti dell’esordio delle proprie squadre. In effetti, il Napoli di Antonio Conte non decolla alla prima di campionato, al contrario dopo un primo tempo in cui energie e voglia di fare hanno alimentato il motore, l’equipaggio si è schiantato al suolo sotto tre colpi dell’Hellas Verona spinta a mano da Paolo Zanetti. Nulla di strano se si colgono e si accettano le parole del tecnico leccese, dalle quali si intravede un periodo decisamente oscuro per i re spodestati e lasciati al decimo posto lo scorso anno. Eppure, la turba partenopea accalcata attorno a Palazzo Reale lo scorso 26 giugno per acclamare in pompa magna il suo salvatore – giacché tale è stata l’iconografia diffusa dall’ambiente napoletano – comincia già a diffidare del condottiere vincente e garantito e a scommettere sulla sua data di addio. Conte, però, è stato perentorio: il suo è un impegno morale ed è più che deciso ad essere protagonista della Restaurazione del club, chiedendo soltanto pazienza e compattezza, al fine di lavorare con i tempi giusti per produrre una formazione da Champions.
Negli ultimi giorni la società ha navigato sulla stessa rotta – laddove appariva trasparente dallo scontento del tecnico uno stridore rispetto alle modalità di organizzazione del mercato – e ha portato, dopo lunghi corteggiamenti, all’ombra del Vesuvio il versatile esterno brasiliano David Neres, figlio di quell’Ajax siderale che ha partorito De Jong e De Ligt e reduce dal campionato portoghese dove ha militato nel Benfica. Il calciatore che ha raccolto l’eredità del numero 7 sarà una risorsa importante per il tecnico azzurro e potrebbe scendere in campo già contro la formazione di Italiano. Ecco che con il probabile e sperato ritorno di Buongiorno dall’infortunio la formazione partenopea guadagna pedine importanti, alle quali si aggiungerà – salvo colpi di scena – Romelu Lukaku, l’intrattenimento più accattivante del mercato di quest’anno, per ottenere il quale il club avrebbe trovato l’offerta giusta per sciogliere la trattativa col Chealsea: secondo le indiscrezioni di questi giorni si parlerebbe di un accordo da 30 milioni più 15 bonus.
Insomma, il problema della brevità della rosa del Napoli è in fase di risoluzione e il club si sta impegnando ad arruolare i calciatori giusti per garantire una coperture di ruoli alla formazione di Conte – senza discutere sul tempismo delle operazioni e i tempi di chiusura –. Se il Napoli necessitava di una decina di calciatori con i nuovi acquisti e i probabili di Gilmour e McTominay si andrebbe quanto meno a creare una prima struttura profonda, da rafforzare negli anni successivi. Ciò non toglie che con l’ammissione di colpa da parte di Antonio Conte, che nella conferenza in vista della gara col Bologna si è dimostrato decisamente meno disfattista e più propositivo che nella conferenza di esordio, unita alla rabbia e alla voglia del tecnico di rimuovere la macchia contro il Verona, alla consapevolezza dei calciatori di doversi destare dall’incubo e all’ingresso di nuove forze la partita contro il Bologna possa essere molto diversa dall’esordio.
L’avversario della seconda giornata di campionato è decisamente più temibile. Nonostante il Bologna abbia lasciato andare le sue pedine più importanti – Riccardo Calafiori ceduto all’Arsenal per 45 milioni e Joshua Zirkzee per una somma leggermente minore – la squadra rossoblu che lo scorso anno dimostrò di meritare l’ultimo biglietto di accesso alla Champions League è impostata secondo criteri di gioco definiti e assodati che saranno in grado di mettere in difficoltà una squadra come il Napoli, trainata più da una foga fugace che dalla volontà e dal gioco, che sono appunto i due principi sui quali il nuovo tecnico sta facendo leva. D’altronde anche la società bolognese ha corso per fortificare i punti deboli e in questi ultimi giorni pare sia vicina a chiudere il trasferimento a titolo provvisorio con l’Aston Villa che farebbe sfilare in Piazza Maggiore l’esterno ex-Juventus Iling Junior; mentre ancora si lavora per un caposaldo difensivo. Il verdetto della prima giornata non è stato sicuramente positivo per i Felsinei, la quale dopo aver impegnato Skorupski in una grande parate sul calcio di rigore calciato da Thauvin cede il punto all’incornata di Giannetti sul cross prodotto dal calcio d’angolo ottenuto proprio dalla deviazione del portiere. Il demerito della squadre d’Italiano va imputato ad un’estrema morbidezza sotto porta che vede Ndoye sbagliare due volte davanti alla porta Okoye. Si tratta di leggerezze che Vincenzo Italiano non sarà disposto a concedere nella trasferta napoletana.
Antonio Conte ha già palesato le sue considerazioni sulla compagine avversaria e ha dimostrato di non sottovalutarne l’organico «fisico, bravo nell’uno contro uno e nelle ripartenze», dettagli che possono ferire facilmente la difesa incompleta azzurra, già demotivata dal tris di Verona, e arginare un attacco privo del suo centroavanti. La forza del Napoli risiederà nella motivazione che il suo condottiero riuscirà a diffondere in campo dal rettangolo tecnico e la compattezza che i calciatori dimostreranno di aver maturato a fronte delle difficoltà, poiché se è vero, giusta mister Conte, che è stato un bene aver incassato il cazzotto subito, ora è necessario rispondere ai colpi contro il Bologna, sotto gli occhi di quarantacinquemila tifosi azzurri desiderosi di vedere la propria squadra rinascere.
Foto: profilo Facebook SSC Napoli.
