Napoli: tanti segnali significativi lasciati dalla gara contro il Palermo. In vista della sfida al Monza l’obiettivo è la continuità di risultati e prestazioni

Il Napoli travolge il Palermo con un netto 5-0 ed ottiene in scioltezza l’accesso agli Ottavi di Finale di Coppa Italia, dove il prossimo dicembre affronterà la Lazio in gara unica allo stadio Olimpico di Roma. Nel pre partita le scelte di formazione di Antonio Conte incutevano un po’ di timore, derivante soprattutto dal ricordo delle eliminazioni rimediate nelle stagioni precedenti a seguito di turnover massicci. Tuttavia le paure sono state immediatamente scongiurate da un Napoli brillante e caparbio, che è partito subito con il piede puntato sull’acceleratore, approcciando la gara su alti livelli di intensità e qualità. Nonostante la formazione rivoluzionata, la squadra ha manifestato una fisionomia ben consolidata in termini di mentalità e atteggiamento. Un dato di fatto, quest’ultimo, che è l’emblema di quanto le prerogative di Antonio Conte siano già ben estese all’intero organico. Dunque cambiano gli interpreti ma non lo spartito, è un Napoli che per applicazione, ardore agonistico e fame di vittoria si palesa sempre più ad immagine e somiglianza del proprio tecnico, il quale è entrato letteralmente nella testa del gruppo ristabilendo entusiasmo, cultura del lavoro, autostima ed unione di intenti.

Napoli-Palermo è la prova della considerevole potenzialità tecnica di cui gode la rosa azzurra e della presenza di diversi elementi di spessore tra le seconde linee. Tra questi vi è indubbiamente Cyril Ngonge, che dopo essere finito un po’ ai margini, ha avuto la sua chance ed è riuscito a coglierla mettendosi in luce con una doppietta, attraverso la quale ha messo il match in discesa. Il belga ha confermato le sue abilità nello svariare sull’intero fronte offensivo e nel conferire vivacità al reparto, che ha trovato in lui ed in David Neres i due trascinatori di serata. Ngonge merita una forte considerazione da parte di Conte anche in virtù proprio della sua duttilità, infatti ha le caratteristiche per poter in pratica ricoprire tutti i ruoli dell’attacco, compresa la posizione di prima punta. L’ex Verona inoltre, in questo momento si lascia preferire a Raspadori e Simeone per imprevedibilità ed esplosività, quindi pensarlo come anche un potenziale vice Lukaku può essere di certo pertinente.

Un altro grande protagonista del derby del Sud è stato David Neres, che dopo aver fornito, tramite un cross perfetto dalla bandierina per il colpo di testa vincente di Juan Jesus, il quarto assist della sua esperienza partenopea, ha messo a referto anche il suo primo gol. L’esterno offensivo brasiliano ha fatto letteralmente ammattire la retroguardia rosanero a suon di dribbling, giocate spettacolari e scatti fulminei. Sebbene Matteo Politano sia un calciatore prezioso tatticamente per la sua predisposizione anche alla fase di ripiego, l’impressione è che David Neres sia destinato a scalare le gerarchie ed a prendersi prima o poi il posto da titolare. Mentre per Scott McTominay il destino si è probabilmente già compiuto, infatti l’ex Manchester United, con la prestazione sontuosa fornita in occasione di Juventus-Napoli, ha presumibilmente già preso posto nella lista degli intoccabili di Conte. Lo scozzese ha firmato il suo primo gol in maglia azzurra e la manita dopo trenta secondi dal suo ingresso in campo, su assist di Lukaku, anch’esso appena entrato. In seguito ha anche sfiorato la doppietta con una gran conclusione di destro da fuori area. Oltre alla partenza su ritmi elevati, molto significativo è anche aver visto la squadra attaccare incessantemente alla ricerca del gol ed esercitare una pressione asfissiante sugli avversari fino al fischio finale.

Adesso l’obiettivo è la continuità di risultati e prestazioni, a partire dall’imminente gara contro il Monza, che sarà il secondo di tre impegni consecutivi al Maradona nel giro di otto giorni. Per quanto concerne l’undici con cui gli azzurri scenderanno in campo, Conte sembra intenzionato a puntare sulla stessa formazione schierata a Torino contro la Juventus. Probabilmente si punterà dunque nuovamente sul 4-3-3. Tra i pali ci sarà Elia Caprile, che all’Allianz Stadium ha fatto il suo ingresso in campo dopo l’infortunio di Meret. La linea a quattro di difesa vedrà capitan Di Lorenzo occupare la corsia di destra, Rrahmani e Buongiorno a comporre la coppia centrale e probabilmente Olivera ad agire sulla fascia sinistra; il terzino uruguaiano parte favorito nel consueto ballottaggio con Spinazzola. In merito al centrocampo, si va verso la riproposizione del terzetto con Anguissa e McTominay mezz’ali e Lobotka in cabina di regia. Così come contro la Juventus, è probabile che in fase di possesso si vedrà a tratti Scott McTominay agire quasi da trequartista, di conseguenza il 4-3-3 può a tratti anche tramutarsi in un 4-2-3-1. In attacco Romelu Lukaku occuperà la posizione di centravanti con Politano e Kvaratskhelia ai suoi lati.

Di fronte ci sarà un Monza a quota tre punti in classifica. Alessandro Nesta si schiererà con il 3-4-2-1. La linea a tre in retroguardia sarà composta da Izzo, Pablo Marì e Carboni. Nel centrocampo a quattro Pessina e Bondo agiranno in mediana mentre Pedro Pereira e Kyriakoupoulos occuperanno le corsie esterne. In avanti i lombardi dovranno fare a meno di Mota. Al posto di quest’ultimo ci sarà Caprari, il quale andrà ad agire insieme a Daniel Maldini alle spalle di Djuric.