Il Napoli affronta la Juventus da favorito ma attenzione alle possibili sorprese: Thiago Motta prepara la gara del ‘Maradona’

Non c’è tanto da chiedersi come mai il Napoli arriverà al match casalingo contro la Juve da squadra favorita. Parla la classifica. I bianconeri ci arrivano, infatti, con 13 punti di ritardo dai Partenopei e con un magro bottino di vittorie collezionato sin ora tra campionato e coppe. Di contro però, proprio la compagine piemontese ha perso davvero pochi incontri in questa prima metà di stagione ed anzi, per quanto riguarda la Serie A ad oggi è proprio imbattuta. Tra l’altro, la squadra allenata da Thiago Motta vanta una delle migliori difese del campionato con soltanto 17 gol subiti nelle prime 21 gare. Insomma, chi pensa che gli azzurri vinceranno di certo e facilmente, potrebbe sbagliarsi e di grosso. Da un lato, quindi, troviamo una Juve poco avvezza alla vittoria, dall’altro però, una squadra che sa come difendersi anche con le cosiddette ‘Big’ e capace di dare grande fastidio. Infatti, la stessa ‘Vecchia Signora’ ha già strappato negli scorsi mesi, pareggi a squadre come Atalanta, Inter, Milan (poi battuto al ritorno) ed ha mandato a casa senza punti la Lazio ed il Manchester City.

Insomma, certamente quella che arriverà a Fuorigrotta non sarà una squadra aperta ed aggressiva, ma proprio l’attendismo e la possibilità di segnare su piazzati o in contropiede potrebbe essere il credo con cui il tecnico italo-brasiliano farà scendere in campo la propria formazione.

Da ricordare però come ci arriva il Napoli all’incontro in programma sabato a Fuorigrotta. Gli azzurri, infatti, sono reduci dalla vittoria di Bergamo che ha esaltato ulteriormente l’ambiente e fatto capire alle pretendenti che la squadra di Conte combatterà fino alla fine per il tricolore. I Partenopei avranno un Billing più pronto a disposizione e nessun altro indisponibile oltre a Buongiorno, ormai sulla via del recupero. Juan Jesus, Anguissa e McTominay su tutti sembrerebbero in crescita, senza contare che sempre più spesso chi entra dalla panchina dimostra di poter dare un contributo davvero importante al gruppo.

Conte preparerà certamente al meglio il match da giocare contro la sua ex squadra mentre i bianconeri hanno dovuto affrontare un turno di coppa in settimana. Quello in corso sembrerebbe proprio ripercorrere un Leitmotiv a cui il tecnico salentino ci ha abituati in passato. Anche il suo Chelsea che poi ha vinto la Premier League nel 2017 era reduce da un decimo posto ma, soprattutto Juventus del 2012, veicolo con cui Conte ha cominciato la sua ascesa nel firmamento dei grandi allenatori. Reduce da due settimi posti, con le scorie dello scandalo Calciopoli ancora fresche ed impattanti, quella squadra vinse il campionato 2011/2012 da underdog, sovrastando atleticamente e tatticamente squadre ben più quotate – come lo stesso Napoli di Mazzarri, poi vittorioso in Coppa Italia – e le autunnali Inter e Milan. Proprio i rossoneri di Max Allegri si presentavano come la squadra di gran lunga favorita, per diversi motivi come il tricolore sul petto e la presenza di grandi campioni come il capocannoniere Ibrahimovic, Sedorf, Thiago Silva, Robinho, Nesta. Tuttavia, la presenza degli impegni di coppa, uniti alla carta d’identità e alle continue noie muscolari di molti di questi calciatori rossoneri limitò, e non poco, il rendimento del Milan. A distanza di tredici anni, l’Inter di Inzaghi – oggi, 24 gennaio, a 3 punti dal Napoli e con una partita in meno – si trova in una situazione simile con annessi rischi ma anche potenziali soddisfazioni e adrenalina. A beneficiare di eventuali cadute dei nerazzurri lungo il percorso c’è sempre lui, Antonio Conte, ma non la Juventus, bensì il Napoli, mentalizzato e militarizzato come quella squadra, padrone del suo destino, e pronto a fare di nuovo la storia, a distanza di soli due anni.

Fonte foto: SSC Napoli

Vincenzo Capuano