Italia-Germania, il CT Spalletti in conferenza: “Vincere e interrompere una striscia negativa con i tedeschi. Sull’impiego di Buongiorno e Politano”

Giornata di vigilia in casa Italia, con la nazionale di Luciano Spalletti attesa dalla sfida di San Siro contro la Germania, nella gara valida per l’andata dei quarti di finale di Nations League. L’ex tecnico del Napoli ha fatto il punto su qualche assenza dell’ultimo minuto, ricordato l’importanza storica della sfida contro i tedeschi e ha lasciato qualche indizio sull’impiego degli azzurri Buongiorno e Raspadori. Ecco le parole del CT nella consueta conferenza stampa:

Il ricordo di Pizzul
Con la sua voce riusciva a portare in campo tutti quelli che erano a casa e a fargli vivere la partita in maniera molto più diretta. Sapeva leggere benissimo la partita, da casa ci sembrava di avere a che fare con una squadra più forte grazie alla sua voce: era lui a dare volume, era l’attaccante che salta l’uomo dei telecronisti del suo tempo. Quando accelerava con la voce c’era sempre da aspettarsi qualcosa che poteva essere la soluzione per vincere la partita. È stata una perdita di quelle che ricorderemo per tutta la vita”.

Le condizioni di Retegui?
“L’abbiamo mandato a casa perché non ce l’avrebbe fatta, però si spera che recuperi con l’Atalanta per il campionato. Ha un affaticamento. Per il momento non chiamo nessuno perché voglio vedere come va la prima sfida: può darsi che possa avere bisogno di una prima o una seconda punta in base ai recuperi di Zaccagni e Cambiaso. Se devo chiamare una prima punta chiamerò Piccoli, altrimenti Baldanzi”.

Il ballottaggio tra Ricci e Rovella
“Sono tutti e due bravi nella gestione e nella regia della squadra. Ricci, anche per come è stato impiegato ultimamente, è un po’ più mezzala: si inserisce di più. Rovella è più mediano. Ho tanti dubbi, perché ho 23 calciatori forti. Il mio dubbio è su tutti, però al contempo mi fa stare tranquillo quando uno non va a casa: sono convinto che l’altro mi riuscirà a dare quello che desideriamo”.

Il fascino di Italia-Germania
“Sono convinto che sarà una bella gara, che entrambe giocheranno per vincere, a viso aperto. È chiaro che, se non saremo bravi nella gestione di alcune fasi della partita e dovremo rincorrere sempre, sarà molto difficile poterne uscire in maniera positiva. Vogliamo vincere ed entreremo in campo per fare la nostra partita: staremo a vedere. Non vinciamo da tredici anni e abbiamo fatto quattro pareggi nelle ultime sei partite, ma abbiamo il dovere di realizzare quel sogno che tutti gli italiani hanno nel vedere giocare la Nazionale, cioè vincere le partite ed essere una nazionale forte. Ci dobbiamo portare dietro la nostra storia, nel bene e nel male, conoscere bene quello che vogliono gli italiani vedendo giocare a calcio la nostra nazionale”.

Sulla convocazione di Gatti
“Lui è un calciatore che ha qualità ben precise, è un difensore molto forte con la difesa schierata. Ha qualità per poter fare anche cose diverse e accompagnare l’azione nella maniera giusta, cosa che non era la sua dote migliore. Noi lo abbiamo richiamato, perché vediamo tutto questo e la possibilità di adattarsi a fare cose nuove“.

Un pensiero su Nagelsmann
“È un collega molto forte. Quando si va a vedere la sua squadra, è facilmente individuabile come allenatore di quelli moderni, che lavora sul campo. Si vede che la squadra si comporta in base alle richieste che gli vengono fatte. Nella costruzione bassa difende e costruisce a quattro, nella costruzione media passa a tre con un centrocampista che entra dentro, spinge i terzini. Gioca un calcio molto offensivo, che sfrutta molto le qualità dei giocatori che ha. Lui è sicuramente dentro questo processo di crescita del gioco della Germania, che è partito una decina di anni fa: prima era una nazionale più attenta ad avere muscoli e forza. Dopo l’avvento di Guardiola, è stato messo dentro anche qualità tecnica, possesso palla, gioco corto”.

Mancano Kai Havertz e Florian Wirtz, giocatori fondamentali. Cosa si aspetta senza di loro?
“Sarà comunque una squadra piena di grandissima qualità e proporrà il loro gioco, al di là dell’assenza di un paio di elementi che hanno giocato più spesso”.


La differenza tra Retegui e Kean
“Siccome penso che verrà fuori una partita da sbattimento, da continui ribaltamenti di fronte, Kean in questo sbattimento è più adatto. Retegui lo sa fare, ma è più bravo nell’area di rigore per quello che ho visto io. Kean parte più da lontano, qualche volte riparte da metà campo e non ha bisogno di nessuno, sbatte su un paio di difensori e riesce ugualmente a concludere in porta. Kean è migliorato molto. Poi con lui ho avuto la possibilità di confrontarmi, non solo sul calcio, al telefono o quando sono andato a vedere la Fiorentina. L’ho conosciuto meglio: è un ragazzo molto sensibile, che tiene alla sua professione e ai suoi compagni. È perfettamente dentro quella qualità morale di squadra che vogliamo andare a creare”.

Sull’impiego di Buongiorno
“Nelle due partite è possibile. Anzi, quasi sicuramente giocherà Buongiorno nelle due partite”.

Si conterà molto su centrocampisti goleador come Barella e Frattesi e l’impiego di Raspadori
”È una considerazione corretta, ci aggiungerei anche Casadei. Si guarda di fare le cose più logiche possibile, un po’ di equilibrio bisogna averlo. Se metti un centrocampista ti dà una mano in più, se metti uno come Raspadori o Maldini hai più possibilità di fare gol. Magari Raspadori ti aiuta ugualmente a fare la fase difensiva, perché ora sta benissimo e ha tutto”.

Fonte foto: figc.it