Esclusiva CNP – L’allenatore della juniores della Viribus Unitis Tommaso Pentella sul percorso in Coppa Campania: “È stato un percorso breve ma intenso. Sul campionato…”

L’annata calcistica è ormai terminata e le società si stanno già preparando per programmare la prossima stagione. A tal proposito l’allenatore della Juniores e direttore generale della Viribus Unitis Tommaso Pentella ha rilasciato un’intervista esclusiva su microfoni di Campania Nel Pallone in cui ha parlato del rendimento della squadra in Coppa Campania e della regular season.

Sul rendimento in Coppa Campania – È stato un percorso breve, sì, ma intenso, vissuto con il cuore in mano. Il bel gioco mostrato dalla squadra è stato il riflesso del lavoro e della passione di mister Pietropaolo, che ha saputo valorizzare ogni singolo ragazzo, tirando fuori il meglio da ciascuno di loro. Ci siamo ritrovati in un girone tutt’altro che semplice, ma non ci siamo mai tirati indietro. Abbiamo tenuto testa alla Micri, che poi ha vinto il titolo regionale U19, e abbiamo disputato una gara straordinaria contro il Sant’Anastasia, vincendo sul loro campo con grinta e personalità. Resta il rammarico per la sconfitta contro la Mariglianese, che ci ha esclusi dalla coppa. Era la squadra che temevo di più, soprattutto per la forza del loro settore giovanile. Conosco bene mister Gennaro Aliperti e so quanto sia bravo a lavorare con i giovani: in campo si è visto tutto il valore di quel lavoro. L’unica vera amarezza è legata all’arbitraggio di quella partita: insufficiente, confuso, e purtroppo determinante nel trasformare una sfida che poteva essere bellissima in una partita nervosa e spezzettata, penalizzando lo spettacolo e l’impegno di entrambe le squadre. Ma al di là del risultato, resta l’orgoglio di aver visto una squadra vera, che ha lottato con il cuore fino all’ultimo.”

Sulla regular season – “È stata una stagione di rinascita per il settore giovanile sommese, che da anni non riusciva più a dire la sua. La Juniores della Viribus, infatti, era abituata a occupare le ultime posizioni in classifica. Quest’anno, invece, siamo arrivati a soli 5 punti dai playoff e a 11 dal titolo. Va detto che la vittoria finale del Sant’Anastasia è stata fortemente influenzata dalla presenza, nelle partite decisive, di numerosi giocatori provenienti dalla prima squadra, un elemento che, inevitabilmente, ha fatto la differenza. Personalmente, credo che il campionato Juniores non abbia un reale valore competitivo se viene snaturato in questo modo. La sua vera funzione dovrebbe essere quella di permettere ai ragazzi del settore giovanile di esprimersi, crescere e, magari, dimostrarsi pronti per il salto in prima squadra. Far scendere giocatori già affermati e togliere spazio ai giovani, invece, rappresenta un danno, sia per il vivaio che per quei ragazzi che vogliono mettersi in gioco. Noi, quest’anno, siamo riusciti a far esordire tutti i componenti della nostra Juniores. Molti di loro sono diventati tasselli importanti anche per la prima squadra. È chiaro che qualcuno ha trovato più spazio di altri, ma posso dire con soddisfazione che il lavoro fatto in estate è stato ripagato: i ragazzi hanno ben figurato anche in Promozione. Spero davvero che questo sia solo l’inizio di un nuovo percorso e che i prossimi anni possano regalarci ancora più soddisfazioni.”

Sulla partita più bella della stagione corrente – “Bella domanda questa. Prima della Coppa ti avrei detto senza esitazione le due sfide di campionato contro la Sanseverinese: all’andata, in casa loro, vincemmo 4-3 con un gol al 90’, una partita emozionante e tirata fino all’ultimo secondo; al ritorno, invece, rimontammo in casa nostra fino a un 5-3 spettacolare. Due gare che hanno lasciato il segno. Ma se devo scegliere la partita più bella in assoluto, allora dico la partita contro il Sant’Anastasia terminata 5-1, in casa loro. In quell’occasione abbiamo dimostrato in modo chiaro e netto la nostra superiorità. Il gioco espresso, l’intensità, la voglia: tutto ha funzionato alla perfezione. E poi, inutile negarlo… era un derby. E vincere un derby in quel modo ha un sapore ancora più speciale. È stata anche l’occasione per toglierci qualche sassolino dalle scarpe, per rispondere sul campo a tante critiche che ci erano piovute addosso. Quel risultato, quella prestazione, sono state la nostra risposta più bella: concreta, pulita, fatta solo di calcio.”

Sul giocatore preferito – “È una domanda difficile, davvero. Perché ogni calciatore di questa stagione ha rappresentato qualcosa di speciale per me. Ognuno ha creduto in me, si è fidato, mi ha seguito lungo questo percorso con impegno e cuore. E questo, per un allenatore, vale più di qualsiasi vittoria. Sarò sempre legato ad Armens e Abbate, due attaccanti straordinari che insieme hanno messo a segno ben 43 reti: numeri da capogiro, che raccontano quanto siano stati decisivi per il nostro cammino. Ma se proprio devo scegliere un nome, ti dico Luigi Improta. Non me ne vogliano gli altri, ma lui è il mio pupillo, il mio punto di riferimento. Ha le chiavi del centrocampo in mano, e quando c’è lui in campo, so che posso stare tranquillo. Perché riesce a trasformare ogni palla sporca in una possibile ripartenza, ogni situazione difficile in un’occasione. È il tipo di giocatore che non ti fa mai abbassare la testa, che alza il livello di tutti intorno a lui. A mio parere, Improta è oggi uno dei centrocampisti più forti dell’intero panorama vesuviano. E lo ha dimostrato anche nel campionato regionale, dove è stato uno dei migliori in assoluto. Non a caso è stato il primo della nostra Juniores a esordire in prima squadra. Gli auguro di continuare a mostrare senza paura tutto quello che sa fare, perché ha qualità enormi. È un ragazzo che, se riceve la fiducia che merita, può arrivare davvero lontano. Ricordo bene l’estate scorsa: ero fortemente preoccupato, aveva ricevuto diverse offerte importanti. Ma ho lottato fino all’ultimo perché restasse con me. Perché so quanto vale. E perché, se un giorno dovesse scoppiare una guerra… Luigi Improta sarebbe senza dubbio l’uomo che vorrei sempre al mio fianco.”

Foto: Viribus Unitis 100