Alla vigilia della partita in quel di Torino, che darà il via alla ripresa del campionato dopo la sosta per le Nazionali, Antonio Conte parla ai microfoni dei giornalisti nel corso della consueta conferenza stampa, analizzando le problematiche che dovrà affrontare la sua squadra nel prossimo mese: “La maggior parte dei giocatori rientrati dalle Nazionali ha giocato entrambe le partite, andranno gestiti per bene negli allenamenti per farli arrivare nelle migliori condizioni possibili alla partita. Ci aspettano 7 partite in 22 giorni, è chiaro che andranno fatte delle rotazioni e che ci sarà bisogno dell’apporto di tutti. Vedremo al termine di questo tour de force quali segnali saranno arrivati dai giocatori. Siamo chiamati a rispondere alle difficoltà del calcio moderno: sarebbe bello avere a disposizione dei dati provenienti da tutti i campionati europei, ma in linea di massima è chiaro che più partite si giocano, meno tempo c’è per allenarsi, e maggiore è lo stress fisico ed emotivo a cui i giocatori sono sottoposti. Per questo motivo servono rose profonde ed ampie”.
In seguito, il mister si focalizza sulle difficoltà legate alla partita contro i Granata: “Il Torino di per sé è un avversario complicato, e in più noi dobbiamo fare i conti col fatto che tutti saranno sempre più motivati contro la squadra che ha lo Scudetto sul petto. Baroni inoltre è un ottimo allenatore, l’anno scorso con la Lazio è stata la nostra bestia nera, ma domani sarà un’altra partita e una nuova storia”.
Successivamente, un resoconto sui giocatori reduci dai vari infortuni: “Buongiorno e Politano sono rientrati in gruppo. Rrahmani sta procedendo bene, mentre Lobotka ha avviato adesso il percorso verso il rientro”.
Infine, il mister si concentra su vari componenti della rosa e i rispettivi momenti: “Neres non ha bisogno di dimostrarmi nulla, lo conosco benissimo e l’anno scorso ha avuto un ruolo importante nella conquista dello Scudetto. Lang si sta ambientando e sta iniziando a comprendere cosa ci aspettiamo da lui: ha bisogno di integrarsi, servono serietà e pazienza. Gilmour è un giocatore che mi piace tantissimo, ha le caratteristiche giuste per sostituire Lobotka e l’anno scorso lo ha sempre fatto in maniera egregia, nutro grande fiducia nei suoi confronti, si fa sempre trovare presente. Come mi spiego il momento di McTominay? In realtà la spiegazione è molto semplice a mio modo di vedere: l’anno scorso è arrivato dal Manchester United, dove non giocava, era un completo outsider e nessuno immaginava un impatto del genere da parte sua; oggi è un top player affermato, l’MVP in carica, i giocatori avversari lo approcciano in maniera completamente diversa e gli allenatori preparano le partite prestando particolare attenzione a lui“.
FONTE FOTO: SSC NAPOLI