Belgio-Italia: primo grande avversario per Mancini sulla strada per la semifinale. Le probabili formazioni

Terra ha chiamato Azzurri! E forse è meglio così. In questi due anni e mezzo circa, l’Italia del Mancio ha vissuto in una specie di comfort zone, abitata, anche e per lo più, da Nazionali con un tasso tecnico e storico inferiore che venivano viste dall’alto. In questa dimensione – dove, attenzione, nulla è mai stato regalato, ma molti fattori sono stati talmente lampanti da far prevedere gli esiti finali delle sfide – l’Italia si è ricostruita, con idee nuove e uomini nuovi tra calciatori e staff. Battendo una dopo l’altra le mai troppo irreprensibili rappresentative, ha riscritto alcuni record importanti, trovato la qualificazione ad un Europeo, alle final four di Nations League, indirizzato sui binari anche la qualificazione al prossimo Mondiale e, storia di questi ultimissimi giorni, è entrata anche tra le prime otto Nazionali d’Europa. Per la prima volta però, nel match contro l’Austria, valevole per l’accesso ai quarti di Euro 2020, si è avuta la sensazione di non essere troppo superiori agli avversari e di dover andare, quindi, a prendere la vittoria con le risorse della disperazione, anziché dell’aulico gioco espresso fino a quel momento. Ora c’è il Belgio, e per la prima volta in questi mesi l’Italia si vestirà da outsider, senza i favori del pronostico e con la Terra che chiama – anzi, che richiama, a distanza di sei giorni –, direzione Monaco di Baviera.

Belgio-Italia del prossimo venerdì sarà il ventitreesimo incrocio tra queste due Nazionali – con la squadra che giocherà “in trasferta” nettamente in vantaggio con ben 14 partite vinte, a fronte di 4 sconfitte e altrettanti pareggi – mentre sarà il quarto in una fase finale di un campionato Europeo. Nel 1980, la sfida, giocatasi all’Olimpico di Roma, si concluse sullo 0-0; vent’anni esatti dopo, l’Italia – battuta solo in finale dalla Francia con Wiltord e Trezeguet – ebbe ragione dei Diavoli rossi per 2 a 0 con le reti di Totti e Fiore; 5 anni fa, invece, nella partita d’esordio agli Europei francesi, la nazionale di Antonio Conte, con le reti di Giaccherini e Pellè, sconfisse con lo stesso risultato Lukaku e compagni, anche allora ritenuti i favoriti della gara.

Il percorso che ha visto l’Italia dominare il proprio girone prima, e battere – con fatica, dopo i tempi supplementari – l’orgogliosa e organizzatissima selezione austriaca, molto probabilmente, non sarebbe stato così positivo senza anche solo una delle scelte del CT Mancini. Tutte le mosse riguardanti uomini da schierare e canovacci tattici da seguire hanno, infatti, pagato. Tuttavia, la gara con l’Austria ha dimostrato che se è vero che il credo e la tattica non si possono mettere in discussione in nessuna maniera, è altresì vero che possono variare gli interpreti di tali principi in mezzo al campo. Infatti, finché gli avversari lasciavano il pallino del gioco e, quindi, l’inerzia agli Azzurri, si poteva pensare ad una soluzione specifica per tale scenario, come ad esempio Berardi sulla destra con lo scopo di costruire trame di gioco oppure Verratti, con gli stessi compiti ma da mezz’ala di sinistra. Le difficoltà contro l’Austria sono state, in parte, risolte proprio avvicendando questi due calciatori, inizialmente titolari, con Chiesa e Locatelli, i quali, insieme all’altro cambio vincente Pessina, hanno subito garantito soluzioni nuove e, soprattutto, decisive. È probabile, perciò, che Mancini opti per una soluzione nuova mettendo al servizio delle sue idee classiche delle pedine inizialmente pensate per entrare in corso e che siano in grado – allo stesso modo ma da dal primo minuto – di portare quella carica differente e quella imprevedibilità rompendo gli equilibri avversari. In questa stessa logica potrebbe entrare anche Belotti, autore della solita partita generosa e di sacrificio contro la squadra di Foda, ma è difficile che Mancini si privi di Immobile – così come di Insigne – soprattutto in una gara da dentro o fuori contro una corazzata contro il Belgio. In difesa dovrebbe rivedersi capitan Chiellini dal primo minuto dopo l’infortunio contro la Svizzera – anch’essa tra le prime otto e potenziale avversario in semifinale – a formare la linea con i confermatissimi Di Lorenzo e Spinazzola e il suo partner ideale Bonucci. A centrocampo i dubbi sono due e riguardano Verratti e Barella, che potrebbero lasciar spazio a Locatelli e Pessina, entrambi a quota due gol nel torneo.

Il Belgio, in ventiquattro ore, sembra essere balzato in cima agli exit poll per la vittoria finale del torneo, dopo aver eliminato il Portogallo campione in carica e assistito, da spettatore interessato, alla debacle della Francia per mano della Svizzera. Il CT Roberto Martinez – che nel 2013, alla guida di un retrocesso Wigan, vinse la FA Cup proprio contro il Manchester City di Mancini, poi esonerato il giorno dopo – ha ereditato la panchina della selezione belga nel 2016 e fino ad ora si è dovuto accontentare di una medaglia di bronzo ai Mondiali di Russia e di un primo posto nel ranking Fifa (classifica aggiornata allo scorso 27 maggio): risultati che possono fare morale ma di certo, ad oggi, non fanno la storia. Ecco perché, con una generazione di fenomeni quasi a fine ciclo, il CT spagnolo non può fallire questa terza colossale occasione per alzare un trofeo che sarebbe il primo nella storia (senza considerare l’oro olimpico del 1920). Di contro c’è qualche dubbio di troppo legato alla condizione fisica di due degli uomini di maggior talento come Hazard e De Bruyne, gradualmente inseriti nello scacchiere tattico dei Diavoli nel corso della fase a gironi ma di nuovo a rischio forfait, anche se lo stesso Martinez si dichiara ottimista sulle loro condizioni. Al posto del capitano, tuttavia, dovrebbe agire “Ciro” Mertens – autore di un secondo tempo anonimo contro il Portogallo e non ancora al meglio dopo i continui problemi fisici della scorsa stagione – a formare con De Bruyne e Lukaku il tridente d’attacco. Alle loro spalle, nessun cambio in difesa e centrocampo e, dunque, fiducia, all’esperienza della linea di difesa e al mix di qualità e quantità dei centrocampisti, con Thorgan Hazard a caccia della terza marcatura nel torneo.

Sarà lo sloveno Slavko Vincic a dirigere Belgio-Italia venerdì sera alle ore 21. La designazione di questo arbitro appare certamente incoraggiante se si pensa al precedente dello scorso 28 marzo quando l’Italia sconfisse a domicilio la Bulgaria per 2 a 0 (gol di Belotti e Locatelli) nella partita valevole per le qualificazioni ai prossimi Mondiali.

Probabili formazioni

BELGIO (3-4-3): Courtois; Alderweireld, Vermaelen, Vertonghen; Meunier, Tielemans, Witsel, T. Hazard; De Bruyne, Lukaku, Mertens. CT.: Martinez.

ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Spinazzola; Barella, Jorginho, Verratti; Chiesa, Immobile, Insigne. CT.: Mancini

Francesco Monda