La magnifica pagina di storia scritta lo scorso anno non può e non deve rimanere un lampo nel deserto nella vita di uno dei club di maggior tradizione del panorama nazionale. La stagione della riconferma è sempre più difficile e l’impegno della rinnovata Champions League porterà via tantissime energie sia dal punto di vista fisico che mentale ma l’imperativo è uno solo: ripetersi per confermarsi ai vertici in campo nazionale ribadendo lo status di un progetto societario ambizioso che mira ad orbitare stabilmente nelle prime posizioni. Non lascia ma raddoppia il Bologna che sceglie la strada della qualità per continuare lo straordinario percorso iniziato da Thiago Motta ed affida il nuovo progetto tecnico a Vincenzo Italiano, allenatore che ha reso stabile la dimensione europea della Fiorentina disputando le ultime due finali di Conference League. Percorre la strada della continuità la dirigenza emiliana optando per un tecnico che punta su organizzazione difensiva, gioco di qualità e la ricerca del risultato attraverso un calcio propositivo incentrato sul tentativo di superare l’avversario con il possesso palla. La società ha perso alcune pedine importanti, il tecnico Motta oltre ai pilastri Calafiori e Zirkzee, ma ha scelto, con convinzione, la continuità confermando l’ossatura della squadra che ha chiuso il torneo al quarto posto e riportato il club nell’Europa dei grandi. La maggiore garanzia per il progetto della società presieduta da Saputo è rappresentata dall’instancabile lavoro di uno dei migliori dirigenti del panorama, Giovanni Sartori. A raccogliere l’eredità del centravanti olandese sono chiamati il gigantesco connazionale Dallinga, prelevato in estate dal Tolosa, ed il giovane argentino Castro, atteso alla definitiva esplosione dopo l’esperienza maturata nella scorsa annata. I dati statistici emersi dalla prima giornata testimoniano nel migliore dei modi l’idea di calcio del tecnico siciliano con una squadra che ha indirizzato più di venti conclusioni verso la porta e ha registrato oltre il settanta per cento di possesso palla. I partenopei sono chiamati a riscattare, soprattutto dal punto di vista emotivo, la terrificante seconda frazione di gioco ma, per alimentare le proprie possibilità di risultato positivo, dovranno interpretare una partita in cui conciliare l’esemplare applicazione tattica alla lucidità nella gestione dei momenti contro un allenatore che ultimamente ha spesso violato l’impianto di Fuorigrotta.
Credit: Bologna FC 1909(pagina Facebook)
