Un intero ambiente auspica che la vittoria ottenuta sabato scorso con il Milan rappresenti la tanto auspicata svolta in grado di poter riportare la squadra a contatto delle prime della classe. La società lavora alacremente sul mercato per garantire i rinforzi necessari a colmare le lacune create dagli infortuni e potenziare il reparto d’attacco. Nell’incontro di cartello della ventiduesima giornata del campionato di serie A la Juventus, quinta in classifica con 37 punti, sfida al Maradona, fischio d’inizio previsto domani alle ore 18:00, il Napoli, capolista a quota 50. Lo 0-0 di martedì con il Brugge ha riproposto il limite della “paregggite” che ha fin qui limitato il cammino della squadra e riportato alla luce i limiti di un reparto offensivo che spesso fatica a concretizzare la mole di gioco prodotta. L’accesso ai playoff non sembra in discussione anche se nelle attese della società la qualificazione per gli spareggi rappresenta, probabilmente, l’obiettivo minimo da non poter fallire Thiago Motta non avrebbe forse mai immaginato di incontrare tanti problemi nella costruzione del ciclo tecnico ma non per questo demorde e continua a lavorare instancabilmente ogni giorno. L’arrivo del terzino destro portoghese Alberto Costa e l’imminente definizione dell’operazione Renato Veiga completano la struttura di un reparto difensivo che aveva urgente bisogno di nuovi innesti per compensare i gravi infortuni del duo Bremer-Cabal e la partenza di Danilo, ad un passo dal ritorno in Brasile. La conclusione positiva per l’acquisizione in prestito dal PSG di Kolo Muani completa la prima linea con un centravanti pronto a garantire nuova linfa ad una prima linea che contava fino ad ora sul solo Vlahovic come specialista del ruolo. Quella piemontese è formazione solida, ben disposta in campo, impeccabile nel curare una fase difensiva che concede pochissimo agli avversari. Motta chiede ai suoi un calcio propositivo nel tentativo di arrivare al risultato attraverso il predominio di un gioco che si sviluppa attraverso la ricerca del sistematico possesso palla. La difficoltà principale è proprio quella di trovare una maggior efficacia nell’ultimo terzo di campo per un collettivo che non tramuta in occasioni il suo predominio e ha già perso dodici punti da situazioni di vantaggio; essere l’unica squadra imbattuta del torneo è certamente motivo di orgoglio ma tredici pareggi nelle prime ventuno uscite sono davvero tanti per un gruppo allestito per dire la sua nella lotta di vertice.
Credit: Juventus.com