Tre passi, soltanto tre passi per entrare nella storia del club. Il Napoli di Antonio Conte deve fare i conti col Genoa già salvo di Vieira. In una settimana di notizie che hanno rischiato di destabilizzare l’ambiente Napoli – dall’autobiografia di Spalletti alle incessanti domande sul futuro di Conte, passando per il sogno di vedere De Bruyne vestire la maglia azzurra – l’allenatore salentino non vuole cali di tensione. In conferenza, d’altronde, è stato piuttosto chiaro: il tifoso non gli domanda del futuro, ma se lo vinceranno. Una risposta di classe, semplice ed efficace, come una freccia precisa che colpisce (e ricorda con fermezza) l’obiettivo della squadra. L’unico pensiero da tenere in testa, indipendentemente da ciò che succederà da qui ad un mesetto.
Di fronte, una squadra che Patrick Vieira ha risollevato, aprendo lo spiraglio di una salvezza che prima del suo arrivo sembrava assumere la parvenza di un miraggio. Nove vittorie, dodici pareggi e quattordici sconfitte in totale; quota 44 punti, abbastanza per godersi la fine del campionato e, perché no, provare ad impensierire gli azzurri. Nonostante i pronostici, e l’evidente distanza tecnica tra le due squadre, le previsioni restano sulla carta. A parlare, invece, sarà il terreno del “Maradona”, che darà verdetto finale a due giornate dalla fine.
PRIMO TEMPO
L’inizio degli azzurri è dei migliori, e passati cinque giri di orologio Politano riceve sulla destra, si accentra e calcia, col pallone che termina a lato di poco. Vieira sceglie Messias e Pinamonti in avanti, con una corposa linea a quattro. L’assetto alto è disposto per far soffrire il Napoli in fase di non possesso, con Rrahmani che non disdegna la costruzione lunga su Lukaku. Quattro minuti più tardi, Anguissa riceve sulla trequarti e pesca al centro McTominay; la sforbiciata dello scozzese è bella da vedere, ma termina alta sulla traversa. Al 13′ Conte inciampa nel primo ostacolo: Lobotka non ce la fa e lascia il posto a Gilmour. Passano due minuti e il Napoli la sblocca: McTominay riceve da Anguissa e scappa sulla trequarti, palla in profondità per Lukaku, che prende posizione e incrocia beffando Siegrist. Gli azzurri lasciano pochi spazi al Genoa, dominano e costruiscoo centralmente: al 24′ Politano riceve sulla destra e serve Raspadori in profondità; l’81 controlla e calcia sfiorando il raddoppio, Siegrist alza in angolo.
Tre minuti più tardi il primo spavento rossoblù arriva sulla destra. Messias scappa ricevendo da Pinamonti, e sul fondo prova a restituirgli il pallone, ma la deviazione dell’ex Sassuolo termina a lato. Il Genoa di Vieira continua a crescere, e alla mezz’ora sfiora il pari: su un calcio piazzato di Vitinha, svetta Pinamonti che gira di testa e colpisce il legno della traversa. Due minuti più tardi, il pressing del grifone si concretizza: Messias raccoglie da fuori area, pesca sul secondo un solo Ahanor, che stacca di testa e insacca – complice una deviazione poco fortunata di Meret. Buono il pressing di un Genoa che costringe spesso il Napoli a ricominciare da dietro, finanche dai piedi dell’estremo difensore azzurro. Fino alla fine dei tre minuti di recupero c’è poco o nulla da riportare: il Napoli passa in vantaggio ma si fa riacciuffare, e fatica a sfondare il muro alzato dal Genoa.
SECONDO TEMPO
La ripresa cominci sulla falsa riga della prima frazione di gioco, e a fare la partita sono gli azzurri. Al 46′ Lukaku riceve sulla destra, evita due avversari rientrando e calcia impegnando in deviazione Siegrist e infiammando il “Maradona”. Gli azzurri continuano la riscossa e al 55′ sfiorando ancora il raddoppio: Di Lorenzo viene servito in profondità e serve al centro Anguissa; il centrocampista calcia e Siegrist compie un miracolo bloccando in due tempi. Poco dopo l’ora di gioco però, al 64′, il Napoli concretizza e colpisce: McTominay si inserisce centralmente dalla sinistra, serve Raspadori che tocca a seguire e calcia battendo l’estremo difensore. Gli uomini di Conte tornano in vantaggio e mettono la freccia, abbattendo la compattezza dei rossoblù. Passano tre minuti e il “Maradona” spinge per il tris: ancora McTominay a ricevere sulla sinistra, si accentra e calcia; di nuovo Siegrist a dire di no e a respingere in corner.
Napoli che prova a sfruttare le seconde palle, con Raspadori posizionato sulla trequarti pronto a raccogliere le respinte difensive. Il Genoa colpisce poco, ma nell’unica chance buona del secondo tempo pareggia i conti: su un traversone dalla sinistra Vazquez svetta più in alto di tutti e spedisce alle spalle di Meret, per un due a due inaspettato a cinque dalla fine. Un minuto dopo la risposta azzurra: stavolta è Politano ad accentrarsi – dalla destra – e calcia trovando ancora i guantoni di Siegrist. Negli ultimi quattro minuti di gioco al 92′ Billing sfiora il tre a due: su un cross di Neres il centrocampista svetta mandando a lato di poco. L’ultimo squillo prima della fine dell’incontro. Al “Maradona” finisce due a due, quattro reti e un punto a testa. Gli azzurri allungano sull’Inter di un solo punto, “sprecando” il bonus pareggio. Adesso servono due vittorie di fila per arrivare in fondo da primi in classifica.
TABELLINO
Napoli: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Politano (88′ David Neres), Anguissa, Lobotka (13′ Gilmour), McTominay; Lukaku, Raspadori (80′ Billing); all. Antonio Conte
a disposizione: Contini, Scuffet, Gilmour, Neres, Okafor, Billing, Rafa Marin, Simeone, Ngonge, Luis Hasa, Mazzocchi.
Genoa: Siegrist; Vitinha (69′ Kassa), Messias (59′ Martin), Norton Cuffy, Pinamonti, Sabelli (78′ Zanoli), Vasquez, Frendrup, Otoa (69′ Bani), Ahanor (78′ Venturino), Masini; all. Patrick Vieira
a disposizione: Leali, Sommariva, Martin, De Winter, Onana, Bani, Ekhator, Badelj, Kassa, Zanoli, Venturino.
Marcatori: 15′ Lukaku, 32′ autorete Meret, 64′ Raspadori, 84′ Vazquez.
Note: ammoniti Vasquez, Vitinha, Billing; recuperi: 3′ –
Arbitro: Piccinini di Forlì
FOTO: SSC NAPOLI
Dalla gioia di Raspadori alla beffa di Vazquez, il Genoa riacciuffa e frena il Napoli al Maradona. La cronaca dell’incontro
