Alice Bellandi vince l’oro olimpico nella categoria dei 78 kg nello Judo femminile, infliggendo all’avversaria israeliana un Morote seoi nage che riscatta un’intera disciplina.
L’Italia ottiene il suo primo oro nel Judo, una disciplina che in queste Olimpiadi sembra essere vittima di una maledizione che ha già lasciato a digiuno di medaglie Lombardo, Giuffrida – casi decisamente non pacifici, complici della polemica arbitrale – Esposito e Parlati.
Alice Bellandi scende sul tatami contro l’israeliana Ibnar Lanir senza alcuna paura, cercando sin dall’inizio dell’ incontro di attaccare e condurre il combattimento. La sua ferocia giova e quando mancano soltanto 64 secondi al Golden Score la judoka azzurra entra tra le gambe dell’ israeliana e tira le prese eseguendo un perfetto Morote seoi nage che le assegna il waza-ari (atterramento parziale dell’ avversario: la schiena forma un angolo di 90° con il tatami) – dubbia la scelta dell’ arbitro, che non chiama ippon (schienamento completo che sancisce la fine dell’incontro). Il combattimento prosegue, ma non per molto. Infatti, l’israeliana subisce il terzo shido (penalizzazione) per passività e determina la fine dell’ incontro e la vittori di Alice, la quale scoppia in lacrime incredula.
Foto: profilo Instagram Alice Bellandi.
