Napoli, il bilancio delle prime giornate: dall’imprescindibilità di Lukaku al possibile cambio modulo

Sei punti in tre partite, due vittorie consecutive che mancavano da tempo immemore, una rosa che risponde quasi totalmente ai desiderata dell’allenatore e la certezza che c’è ancora tanto da lavorare per riuscire a trovare la quadratura del cerchio che consenta di poter lottare per un piazzamento in grado di garantire l’ingresso alla prossima edizione della Champions League.

È un Napoli da lavori in corso quello che in questi giorni lavora a Castel Volturno senza i giocatori partiti per i diversi impegni con le rispettive nazionali. Nel mirino della truppa allenata da Antonio Conte c’è la trasferta in programma a Cagliari, domenica 15 settembre alle ore 18:00 e come obiettivo sul breve termine c’è, ancor più in generale, la necessità di rifinire la condizione atletica, perfezionare i diversi automatismi di gioco e ricercare nel concreto i doverosi equilibri tattici dal tecnico pugliese. La partita vinta in rimonta con il Parma, in quest’ottica, ha offerto diversi spunti di notevole interesse.

Dopo aver spinto con tutte le proprie forze per averlo al centro dell’attacco, Antonio Conte ha riabbracciato Romelu Lukaku e l’immediato impiego del belga nella seconda parte della ripresa contro il Parma ha ribadito la bontà del suo pressing sul ds Manna per averlo all’ombra del Vesuvio. L’ex Inter e Roma si è piazzato al centro dell’attacco alzando esponenzialmente la presenza partenopea nel cuore dell’area avversaria in termini di chili e centimetri, creando alla difesa avversaria più di un grattacapo. Il titolare della numero undici è un pivot indispensabile al gioco concepito dal suo allenatore perché stoppa palla, la difende e consente alla squadra di disporsi nella trequarti avversaria. Al contempo, però, sa attaccare con profitto la profondità quando trova davanti a lui lo spazio da occupare. Il gol di prepotenza segnato alla prima davanti al nuovo pubblico è energia vitale per un calciatore che può diventare il trascinatore dei suoi e, se sorretto dalla giusta condizione fisica, superare serenamente i quindici gol realizzati.

Capitolo Centrocampo: Antonio Conte, da tecnico che cura in maniera maniacale ogni singolo dettaglio, ha certamente annotato sul suo personale taccuino la mancanza di equilibrio di un collettivo che quando perde le distanze espone a notevoli sofferenza il duo Anguissa-Lobotka, giocatori che non hanno come peculiarità le doti dell’incontrista e presta il fianco alle pericolose ripartenze avversarie, situazione nella quale squadre ben organizzate come quella allenata dall’ex Pecchia riescono ad esaltarsi. Potrebbe essere, a questo punto, preventivabile la creazione di un disegno alternativo con il possibile inserimento di un nuovo elemento in mediana in caso di 3-5-2 o, in subordine, il passaggio alla difesa a con il 4-3-3 e il 4-2-3-1 come possibili scenari ma partendo da un presupposto: la costruzione di un Napoli vincente passa dalla capacità di saper cambiare anche abito tattico in base alle circostanze.

Fonte foto: SSC Napoli