Napoli in emergenza: l’infortunio di Neres consegna a Raspadori l’occasione di svoltare la sua esperienza in azzurro. Con la Lazio possibile passaggio al 3-5-2

In una fase cruciale della stagione, Antonio Conte si ritrova a dover fare i conti con uno stato di emergenza che costituisce indubbiamente un grosso ostacolo nel cammino del Napoli, impegnato in un’ardua lotta al vertice con Inter ed Atalanta. Alla vigilia della partita interna contro l’Udinese si è fermato Leonardo Spinazzola, che tramite delle ottime prestazioni stava riuscendo a non far rimpiangere l’indisponibilità di uno degli uomini rivelazione dell’annata azzurra, ossia Mathias Olivera. Conte si è dunque trovato nella condizione di dover fare a meno di entrambi i terzini sinistri in organico, vedendosi costretto ad adattare sulla corsia mancina Pasquale Mazzocchi. Sia per Olivera che per Spinazzola potrebbero ancora volerci diverse settimane prima di poterli rivedere in campo. Come se non bastasse, lo scorso martedì è giunta notizia della “lesione distrattiva del semimembranoso della coscia sinistra” rimediata da David Neres, i cui tempi di recupero dovrebbero aggirarsi intorno ai 40 giorni. L’infortunio dell’esterno offensivo brasiliano rappresenta un’altra tegola pesantissima, considerata sia l’importanza del calciatore che la coperta decisamente corta nel reparto d’attacco in seguito al mercato invernale. Come noto per la sostituzione di Khvicha Kvaratskhelia, dopo il nulla di fatto nelle trattative per Garnacho, Adeyemi e Saint Maximin, si è optato per Noah Okafor, che però ad ora ha soltanto pochi minuti nelle gambe ed avrà bisogno di tempo per recuperare una condizione fisica ottimale.

Date le circostanze, Antonio Conte dovrebbe affidarsi a Giacomo Raspadori ed in vista della sfida all’Olimpico contro la Lazio potrebbe prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di un cambio modulo. Sembra possibile un ritorno alle origini e dunque l’attuazione di un 3-5-2, che in attacco vedrebbe l’ex Sassuolo fare coppia con Lukaku ed agire nel ruolo a lui più congeniale, mentre in difesa ci sarebbe il ritorno in campo dopo due mesi di Alessandro Buongiorno, il quale andrebbe a comporre la linea a tre insieme a Rrahmani e Juan Jesus. Contestualmente sulle fasce agirebbero Di Lorenzo a destra e Politano a sinistra, con in mezzo al campo gli inamovibili Anguissa, Lobotka e McTominay. Una soluzione, quest’ultima, che può consentire di mettere Raspadori in condizione di esaltare al meglio le proprie caratteristiche ed al contempo di usufruire di maggiori garanzie sul piano difensivo.

Le odierne defezioni del Napoli in attacco segnano una sorta di ultima chiamata per Giacomo Raspadori, il quale ha la grande occasione di dare un’inaspettata svolta alla sua esperienza all’ombra del Vesuvio, che sino a qualche settimana fa sembrava essere giunta al capolinea. Nell’estate del 2022 il club partenopeo ha investito l’ingente cifra di 35 milioni di euro per l’acquisizione del classe 2000, che era visto da molti come uno dei giovani italiani di maggiore prospettiva. La sua esperienza in azzurro era cominciata in maniera esaltante, con il gol dall’elevato peso specifico segnato al Maradona contro lo Spezia nei minuti finali, che gli vide decidere una partita poi passata alla storia come uno dei momenti cruciali della cavalcata trionfale del Napoli di Luciano Spalletti verso la conquista del terzo scudetto. Nella fase iniziale del suo percorso in azzurro fu inoltre protagonista di splendide prestazioni in Champions League, mettendo a segno quattro gol in tre partite contro Rangers ed Ajax e sostituendo egregiamente Victor Osimhen, che in quel periodo era fermo per infortunio. Il rientro del nigeriano ed il suo rendimento altisonante hanno però portato ad una sensibile riduzione del minutaggio di Raspadori, che dovrà accontentarsi di un ruolo da comprimario. Tornerà sotto i riflettori nell’indimenticabile notte del 23 aprile 2023, in occasione della quale segnò al 93′ il gol che permise al Napoli di sconfiggere la Juventus all’Allianz Stadium e di avvicinarsi alla matematica conquista del tricolore, poi arrivata undici giorni più tardi nella notte eterna del 4 maggio.

Mentre a partire dalla stagione 2023/2024, l’attaccante emiliano ha avuto un rendimento complessivamente opaco e non è di fatto mai riuscito a fornire un contributo rilevante alla causa, venendo provato in diversi ruoli ma senza riuscire tuttavia a trovare una collocazione tattica. Con Conte ha accumulato tanta panchina e spezzoni di gara nell’arco dei quali ha sempre faticato a salire in cattedra, eccetto che in occasione della vittoria di misura al Maradona contro il Venezia, sbloccando nel finale una partita in cui la porta avversaria sembrava stregata. Probabile che sia stato proprio il gol siglato contro i lagunari a cambiare il futuro di Raspadori ed a determinare la sua permanenza. L’auspicio di tutti i tifosi azzurri è dunque che il tutto possa rivelarsi un segno del destino, in un momento nel quale il Napoli ha più che mai bisogno di un prezioso apporto da parte del suo numero 81.