Esclusiva CNP – Il giornalista Ezio Liccardi si racconta: “Ho pensato di creare il format delle Top 11 per dare spazio a tantissimi protagonisti del calcio dilettantistico campano”

Negli ultimi mesi c’è un influencer che sta spopolando. Il suo nome? Ezio Liccardi. Ezio però non è il tipico personaggio dei social che fa parlare di sé per comportamenti rivedibili, ma è un giornalista e scrittore che si sta facendo conoscere per format sul calcio dilettantistico come le “Top 11” e le live, dove invita personaggi di spessore del calcio nostrano, del “Calcio che Scotta”. Ezio, che è anche un allenatore, ha deciso di rilasciare un’intervista esclusiva ai microfoni di Campania Nel Pallone in cui ci ha parlato della sua carriera calcistica e del suo libro.

Su cosa lo ha spinto ad entrare nel mondo dei social – Pratico il calcio dilettante da oltre 30 anni e vivendolo giorno dopo giorno ho capito che i riflettori erano puntati sempre sui soliti noti amici di giornalisti o addetti ai lavori; così ho pensato di dare una vetrina a tantissimi protagonisti del calcio dilettante campano, di qualsiasi squadra e di qualsiasi età che vivono la loro passione nell’anonimato. A oggi il format Tik Tok legato alle Top 11 conta, nel giro di 8 mesi, oltre 2,5 milioni di visualizzazioni. Discorso a parte merita la trasmissione sportiva “Il calcio che scotta” condotta in compagnia del direttore di “I am Calcio”, Maurizio Morante. L’appuntamento settimanale di Facebook mette al centro dell’attenzione la provincia di Benevento che rimane la meno conosciuta e la più bistrattata. Diamo voce a tanti protagonisti che altrimenti nessuno ascolterebbe.”

Sulla sua carriera da allenatore – “Ho giocato pochissimo a calcio collezionando presenze nei campionati giovanili prima di capire che fossi più attratto dalle metodologie d’insegnamento del gioco del calcio. All’età di 17 anni ho allenato la mia prima squadra di calcio “giovanissimi” per poi studiare all’Isef regalandomi l’opportunità di grandi vetrine rientrando nello staff dei preparatori atletici dell’Udinese con la quale ho vinto una promozione in Serie A nel lontano 1994/95. Non ho saputo cogliere l’attimo, ho perso il treno ma non mi lamento perché da sconosciuto mi fregio di aver allenato tutte le categorie dalla Terza fino all’Eccellenza fuori regione al Campobasso 1919.”

Sulla panchina a cui è più legato – “La panchina che rimpiango di più è stata quella della gloriosa Forza e Coraggio di Benevento. Con essa ho allenato 3 anni. Le prime due annate ho allenato la squadra juniores perdendo una finale di Coppa Campania contro l’Afragolese, mentre la terza annata ho preso un gruppo giovane e ho disputato il campionato di Promozione con ben 7 under in formazione. Quella squadra vinse il primo premio messo in palio per la valorizzazione dei giovani perché io, quando parlo di programmazione e crescita dei giovani, lo dico seriamente e senza paura di osare non come fanno altri che parlano, parlano, parlano senza dare seguito alle parole.”

Sul suo libro – “Il romanzo “La Scelta” è uno dei pochi libri se non l’unico che parla di calcio dilettante campano degli ultimi 10 anni. Spesso si sente parlare de “Il calcio che scotta” ma in realtà in pochi sanno cos’è. La lettura di questo romanzo vi accompagnerà nei meandri di quel calcio malato e di quei vasi di Pandora che mai nessuno ha avuto il coraggio di scoperchiare. Il calcio che scotta è l’alter ego di Ezio Liccardi che oltre a intrattenere gli amanti del calcio di strada lotta affinché personaggi inqualificabili non minino la bellezza di questo sport.”