Pochi giorni dopo la finale playoff del girone C fra Real San Martino e Alta Hipinia Sport, uno dei protagonisti della gara dell’Allegretto di Montesarchio (BN), il difensore biancorosso Piergiuseppe Saginario, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Campania Nel Pallone in cui ha parlato della finale e della realtà sammartinese.
Sul gol fatto in finale – “Non per presunzione, io a 33 anni e di partite importanti, anche più importanti, ne ho fatte e in alcune ho anche segnato. Ti posso dire che tutto può succedere. Basta credere in quello che si fa, essere organizzati e soprattutto umili e le soddisfazioni vengono da sole. Il lavoro paga sempre.”
Sul fatto che ha realizzato sempre reti pesanti – “I gol, soprattutto per i difensori, sono frutto di duro lavoro, di schemi provati e riprovati, di concentrazione nel seguire l’azione. Quindi dietro ad una rete c’è un po’ il lavoro di tutto l’ambiente, quindi è merito di tutti. Sicuramente negli spareggi e nelle finali ho il vizio del gol come dimostrai con l’Audax Cervinara e anni fa in Eccellenza. Di questo sono contento.”
Sullo spareggio – “Conosciamo tutti gli avversari che sono in ballo per la finalissima, sappiamo anche che siamo la peggior seconda dei quattro raggruppamenti e che c’è il rischio di giocare in trasferta. Personalmente il valore dell’avversario non lo guardo perché per arrivare a questi livelli le squadre devono essere per forza forti. Sono tutte squadre fortissime con calciatori di alto calibro con cui sicuramente avrò avuto a che fare in passato visto che l’ambiente è piccolo.”
Sulla maturità – “Diciamo che siamo arrivati all’atto finale e per arrivare a questo punto la maturità c’è stata. Si può parlare di fortuna, casualità fino ad un certo punto, il valore della squadra ad un certo punto della stagione esce fuori e dimostra se c’è qualcosa di strutturato alle spalle. I giovani hanno saputo cogliere quello che noi più “grandi” abbiamo mostrato soprattutto con gli esempi. In questa squadra non ci sono mai state prime donne, mai capi ma sempre e solo leader che hanno mostrato gli esempi giusti. Anche Ricci, che ha fatto anche qualche panchina in Serie A, quando non ha trovato spazio nello scacchiere titolare non si è lamentato anzi ha aiutato i suoi compagni. Per questo motivo noi abbiamo raggiunto questo risultato. Si è creato un legame con tutto l’ambiente e remiamo tutti dalla stessa parte. Questa unione è la nostra forza.”
Sul fatto che erano considerati una papabile retrocessa ad inizio stagione – “Personalmente a quest’età non bado più a ciò che pensa la gente. Quello che conta è ciò che si è e ciò che si fa. Noi ci siamo messi sotto, abbiamo fatto il nostro percorso con serenità e senza pressione, ci siamo divertiti e non abbiamo mai rinunciato a giocare a viso aperto con tutti. Grazie alla tranquillità trasmessa dal mister e dalla società, siamo scesi in campo con il piacere di giocare a calcio e abbiamo raggiunto questo bellissimo traguardo.”
Foto: Mario Cappuccio
