Esclusiva CNP – L’ex allenatore di Ischia e Real Forio Angelo Iervolino: “Con il MonteCalcio abbiamo conquistato una salvezza non scontata con due giornate d’anticipo. Abbiamo costruito, come spesso diceva Gigi Castaldo, quello che per noi era uno Scudetto”

Il calciomercato è ormai entrato nel vivo e tutte le squadre stanno cercando di accaparrarsi i migliori allenatori e giocatori presenti sulla piazza. A tal proposito, l’ex allenatore di Ischia e Real Forio Angelo Iervolino ha deciso di rilasciare un’intervista esclusiva ai microfoni di Campania Nel Pallone dove ha parlato di alcune voci sul suo conto e dove ha ripercorso il suo passato.

Vorrei partire dal Monte Calcio che sarebbe la sua ultima squadra allenata. Le chiedo quindi un commento sulla stagione e sulla grande salvezza che avete conquistato

“Un bilancio di certo positivo, che si va ad aggiungere alle stagioni precedenti. 
Io sono arrivato all’ottava partita con la squadra a tre punti e alla decima ne avevamo quattro, è chiaro e indiscutibile il fatto che partire con potenziali trenta punti in meno era un gap immenso considerando il valore del Girone A di eccellenza campana. Poi abbiamo conquistato una salvezza con due giornate di anticipo: una salvezza doverosa ma non scontata, che abbiamo costruito nonostante qualche passo falso contro nostre concorrenti con le quali le altre hanno fatto punti. Abbiamo comunque fatto dei risultati contro squadre dove nessuno ci avrebbe scommesso. Mi vengono in mente i pareggi all’andata e al ritorno contro il Gladiator, pareggio con Afragolese, vittorie fuori casa a Portici, Pomigliano e Sant’Anastasia, che sono campi duri e di valore. Abbiamo costruito quello che per noi era uno scudetto (come spesso ripeteva il nostro capitano Gigi Castaldo) per le tante difficoltà che abbiamo passato, e questo è sotto gli occhi di tutti.”

Vorrei chiederle anche un parere sull’Ischia che nell’ultimo periodo ha vissuto alcune difficoltà importanti, dovute anche alle dimissioni del presidente.

“Quando accade qualcosa all’Ischia il mio cuore palpita, ma come sempre c’è la “garanzia” Pino Taglialatela che anche quest’anno è riuscito a trovare la soluzione. L’Ischia è partita con un progetto iniziato prima della mia esperienza, passata da me con un progetto fatto di tutti calciatori isolani e con la conquista dei playoff e della semifinale di Coppa Italia, per poi arrivare alla conquista della D, sono cambiate varie figure ma il minimo comun denominatore è sempre stato Pino e chiaramente i tifosi. Non dimentichiamo però il presidente D’Abundo e Carlino il quale negli ultimi anni è sempre stato vicino ai colori gialloblu. Quest’anno è arrivato sull’isola un direttore importante come Marco Ferrante che ha fatto calcio a grandi livelli e di certo saprà portare professionalità, esperienze elevate e una linea progettuale a tutto tondo.”

Oltre a essere un allenatore competente, tant’è vero che possiede il patentino di UEFA A, è un tecnico che ha fatto anche la storia di diverse società. Con il Real Forio ha conquistato una semifinale di Coppa Italia Dilettanti storica. Soffermandoci sull’esperienza con il club isolano, c’è qualche rammarico?

“Guarda, io sono arrivato a Forio nel novembre 2022 subentrando con la squadra ad 8 punti e finendo con una bellissima salvezza conquistando fino ad allora il record di punti fatti dal Real Forio. Da li si è iniziato, nell’estate 2023, a pensare di mettere giù un progetto a lungo termine, cercando di organizzare una squadra migliore che potesse crescere e avere futuro. Abbiamo conquistato, così, un’emozionante Semifinale di Coppa Italia contro la corazzata Sarnese e credo che questo momento abbia contribuito alla creazione di quello che oggi è Real Forio che mister Sanchez sta ben portando avanti, ma soprattutto quello il presidente Amato merita per il cuore che mette e la bella persona quale è. Quindi tornando alla tua domanda diciamo che c’è consapevolezza e orgoglio di aver contribuito a questa creatura e un pizzico di rammarico per non aver avuto più tempo.”

Poi, visto che ha allenato anche in settori giovanili importanti come quello della Lazio, volevo chiederle, visto che proprio questi settori a causa degli scandali sono sotto forti critiche, cosa c’è che non va nel calcio giovanile?

“Purtroppo il calcio in questo momento storico, anche dopo il covid, ha difficoltà a sostenersi partendo dai grandi livelli a scendere ed è chiaro che si cerchino soluzioni per sostenere il tutto. Quello che di certo bisogna fare, e soprattutto avere il coraggio di farlo, è ripartire dal merito su tutte le figure, avendo però la pazienza di attendere il sostentamento di un progetto: anche anni fa io ho sempre parlato di “sostenibilità tecnica” quindi trovare il giusto compromesso tra risultati e la creazione di qualcosa di duraturo a partire da giocatori, staff, dirigenti e tifosi.”

Nel suo curriculum vanta esperienze importanti con diversi club del panorama calcistico campano e infatti lei è stato accostato a diversi club. Può confermare il fatto che ci siano state delle chiamate?

“Si, ci sono stati un paio di approcci per quanto riguarda l’Eccellenza campana e uno fuori regione ed era nata una finestra in D, ma poi si sono fatte altre scelte. Con serenità attendo ciò che possa avere i presupposti giusti. È chiaro che l’estate è lunga e spesso bisogna ben ponderare a quella famosa parola “progetto” di cui spesso si fa abuso.”