Dopo undici giorni di lavoro molto intenso agli ordini di Antonio Conte e del suo staff, il Napoli ha concluso la prima parte della preparazione estiva salutando Dimaro-Folgarida. Dopo due giorni di riposo, il gruppo squadra è ora partito alla volta di Castel di Sangro per intraprendere il secondo dei due ritiri. Il ritiro in Val di Sole si è svolto perfettamente in linea con il nuovo slogan coniato da Antonio Conte, ossia “Amma Faticà Again”, ma tra la tanta fatica, i Campioni d’Italia hanno avuto modo di immergersi a pieno nell’entusiasmo contagioso dei numerosissimi tifosi accorsi nella località che ha ospitato il club azzurro per il quattordicesimo anno.
Se in quel di Dimaro la presenza di supporters azzurri è molto elevata sin dalla prima estate di sodalizio, l’edizione targata 2025, che ha visto il Napoli presentarsi in Trentino con il tricolore cucito sul petto per la seconda volta in tre anni, ha con ogni probabilità battuto tutti i record. L’intera durata del ritiro è stata infatti segnata da un vero e proprio bagno di folla, con tanto di file chilometriche per l’accesso all’impianto sportivo, allo store ufficiale e al box all’interno del quale era possibile scattare una foto ricordo con la coppa dello Scudetto. Spettacolare e da brividi è stata la serata della presentazione ufficiale della squadra, svoltasi dinanzi a circa diecimila cuori azzurri e che ha visto capitan Giovanni Di Lorenzo alzare nuovamente il trofeo.
La gioia e l’emozione per la meravigliosa pagina di storia vissuta con la vittoria del quarto Scudetto è tutt’ora presente nei cuori e nelle menti dei tifosi e dei tesserati del club, prova lampante di questo dato di fatto sono le parole pronunciate da Lele Oriali, il quale ha apertamente dichiarato che delle tante vittorie da lui conseguite nell’arco della sua vita calcistica, nessuna lo ha così profondamente segnato quanto quella del 23 maggio 2025. Partendo proprio dalla cavalcata verso la gloria della passata stagione, dal palco dell’area eventi Antonio Conte e lo stesso Oriali hanno tracciato la strada da seguire, sottolineando che pur essendoci entusiasmo e consapevolezza nei propri mezzi, è fondamentale restare umili e continuare a tenere fede a quei principi che hanno reso possibile il raggiungimento di un traguardo di enorme portata sormontando numerose avversità lungo il cammino. I mantra del Napoli di Conte restano dunque i medesimi: lavoro, sacrificio, senso di appartenenza, professionalità, serietà.
Un fattore molto importante di questa pre season per Conte è certamente l’aver potuto disporre sin dall’inizio di gran parte di quello che sarà l’organico con cui il Napoli affronterà la stagione 2025-2026, vista la presenza di ben cinque nuovi innesti e la nessuna assenza legata ad impegni con le nazionali. Sul campo di Carciato le sedute di allenamento sono state tutte piuttosto durature e complete di ogni dettaglio da un punto di vista sia tecnico-tattico che atletico. Le sedute mattutine si chiudevano di consueto con delle lunghe serie di ripetute, al termine delle quali i calciatori erano soliti apparire letteralmente stremati.
Sul piano tecnico-tattico, Conte ha molto insistito sull’intensità del possesso palla e sulla pressione alta, il che fa presagire la sua intenzione di passare ad un calcio più aggressivo, ma non ha ovviamente perso di vista l’obiettivo di mantenere la grande solidità difensiva avuta nella passata stagione, che ha appunto visto il Napoli vantare il miglior reparto arretrato d’Europa, collezionando ben diciotto clean sheet in Serie A.
In occasione dell’amichevole contro il Catanzaro, il tecnico salentino ha sperimentato una formazione a trazione anteriore, sulla carta un 4-3-3 che vedeva De Bruyne e Raspadori sdoppiarsi tra la posizione di mezz’ala e quella di attaccante aggiunto. KDB, parso un po’ in sovrappeso nei primi giorni di ritiro, ha avuto con il passare dei giorni una vistosa crescita sotto il profilo della forma fisica e contro i calabresi ha coperto un’ampia porzione di campo, fungendo da fulcro della manovra ed inserendosi costantemente negli ultimi trenta metri: sono balzati all’occhio degli splendidi duetti con Neres sulla catena di destra e alcuni palloni di pregevole fattura forniti a Lorenzo Lucca, vedi il filtrante alto d’esterno nell’azione del rigore procurato e poi realizzato dallo stesso attaccante ex Udinese e l’illuminante giocata di tacco attraverso la quale ha mandato questi in porta.
Pur avendo tali test un valore sempre relativo, l’esperimento di Conte si può definire ben riuscito. Nella prima frazione di gioco si è infatti visto un gran bel Napoli, molto più leggero nelle gambe rispetto alla prima amichevole persa con l’Arezzo e capace di interpretare al meglio entrambe le fasi. In fase di non possesso gli azzurri si sono palesati corti, aggressivi e capaci di attuare un pressing offensivo intenso ed efficace; mentre in fase di possesso è emersa un’ottima qualità di palleggio con scambi veloci, oltre ai tanti movimenti senza palla per riempire l’area con più uomini.
Il migliore in campo in assoluto del test con il Catanzaro, nonché uno dei più in forma nell’arco dell’intero ritiro, è stato David Neres, resosi autore dell’assist per il gol di Raspadori tramite una gran giocata in accelerazione. Pur non avendo il brasiliano un ampio numero di gol nelle gambe, era già palese nella passata stagione quanto la sua presenza fosse determinante in termini di qualità, inventiva ed imprevedibilità in attacco. Pur non segnando tanto, Neres ha la capacità di far segnare tanto e con lui in campo l’indice di pericolosità e la produzione offensiva si alzano notevolmente. Non a caso, nel periodo tra dicembre e gennaio scorso in cui il Napoli ha inanellato sette vittorie consecutive, che è stato in assoluto il miglior momento della stagione dal punto di vista della continuità di risultati e della qualità delle prestazioni, i partenopei mantennero una media realizzativa piuttosto alta, realizzando in quelle sette gare, nelle quali Neres è sempre partito titolare, ben quindici gol. Successivamente, con l’assenza dell’ex Ajax e Benfica per via del grave infortunio rimediato dopo la partita al Maradona contro l’Udinese, il Napoli ha fatto nuovamente fatica ad andare in gol con una certa costanza.
Durante la scorsa annata lo stesso Conte sottolineò che nel reparto offensivo mancavano uomini con un alto numero di gol nelle gambe, un limite al quale si è riusciti a sopperire grazie alle doti da incursori delle mezz’ali, vedi i sei gol di Anguissa e soprattutto di dodici di McTominay. L’auspicio di Conte e di tutti i tifosi azzurri e che dunque gli arrivi di Noa Lang, di Lucca e di un’altra ala, uniti ad una maggiore presenza di Neres (si spera), ad un Lukaku che sta svolgendo la preparazione estiva sin dal primo giorno dopo che lo scorso anno l’aveva saltata per intero, alla presenza di un jolly con forte senso del gol come Raspadori e del sempre prezioso Politano, oltre chiaramente all’innesto di De Bruyne e alle capacità di inserimento di Anguissa e McTominay, possano bastare per innalzare il numero di gol segnati.
Nel mentre non resta che attendere quel che riserverà la seconda metà della preparazione in vista della stagione 2025-2026, che per il Napoli partirà il prossimo 23 agosto in quel di Reggio Emilia contro il Sassuolo.
