La gara. Non è sembrato male l’avvio del Portici di Sarnataro nella trasferta in quel di Cassino e, malgrado l’assenza di Orlando, nei primi venti minuti Nocerino prova a far scattare la scintilla del vantaggio. L’attaccante ex Turris impegna il portiere al 13′ inaugurando un incontro che in corso d’opera ha ancora una volta scoperto i limiti degli azzurri. Alla formazione laziale bastano, infatti, tre minuti a ridosso della mezz’ora di gioco per portarsi in vantaggio addirittura di due reti: prima Donnarumma al 30′ di testa e poi il raddoppio di Cavaliere incanalano il Portici verso la seconda sconfitta consecutiva in trasferta. Nella ripresa, il copione non cambia e anzi il Cassino ha persino l’occasione prima del tris e poi del poker quando sta per scoccare l’ora di gioco. La cinquina, maturata al 67′, è la ciliegina sulla torta di una gara che non ha mai avuto partita, e che servirà da lezione ai vesuviani che non hanno più possibilità di sbagliare, con la zona retrocessione sempre più compressa in pochissimi punti.
I numeri. Dando un occhio alle ultime tre gare, il dato preoccupante è quello legato ai numeri: nove le reti subite e una sola quella messa a segno. L’unica differenza che porta avanti momentaneamente gli azzurri in classifica, raggiunti anche dal Nola e dall’Angri, vincenti rispettivamente contro l’Ilvamaddalena (2-1 in casa) e il Lupa Frascati (1-2 fuori casa), è la differenza reti – Portici a -5, Nola a -8, Angri a -8. Con questo andamento, però, e con un evidente problema sotto porta da cui scaturisce la speranza di rivedere presto tra i convocati anche Orlando, i vesuviani potrebbero trovarsi in serio pericolo retrocessione – fermo restando che, nonostante gli intoppi, Pomezia e Ilvamaddalena distano solamente 3 e 4 punti. Non c’è dubbio sul fatto che Filogamo e Nocerino siano due buoni attaccanti sui quali Sarnataro continua a fare affidamento, ma il problema in zona gol resta evidente – e appare alquanto superfluo sottolineare quanto le gare si vincano spingendo la palla in porta.
Soltanto un’analisi. Il motto del tecnico porticese deve però rimanere sempre saldo, nonostante le difficoltà: non demoralizzarsi nei momenti di difficoltà, così come non ci si è esaltati nei momenti di gioia. Ci sono ancora gare da giocare, per quanto la lotta sia sempre più serrata, e già da domenica prossima il Portici ha l’obbligo di fare risultato sul proprio campo riducendo al minimo gli errori che si sono viste contro altre formazioni – Nola e Lupa Frascati, ad esempio, ma più volte Sarnataro ha ricordato gare che sono state buttate via per demeriti evidenti. Non è tempo di resa dei conti, non è tempo per tirare le somme. C’è bisogno di analizzare con lucidità quanto accaduto contro il Cassino, per un risultato che amplifica di molto quei limiti ai quali si sta cercando di porre rimedio. Autoanalisi sì, ma il tanto quanto basta, prima di volgere la mente già alla gara di domenica – poco conterebbe anche piangere troppo sul latte versato. Al Portici restano otto finali da giocare, con ben ventiquattro punti in palio che possono ancora stravolgere di molto la classifica. L’augurio è che una sconfitta così sonora – un’altra, se si pensa alla sfida contro la Paganese che, insieme al Sorrento, fa quasi un campionato a sé – possa finalmente dare la scossa decisiva per continuare a credere nel proprio lavoro e nelle proprie qualità. Se è giusto rimanere lucidi, non c’è però più tempo per gli errori perché qualunque punto perso potrebbe condannare il Portici al rischio Eccellenza.
Roboante cinquina del Cassino, è un Portici da dimenticare
