La scorsa domenica ha suscitato un momento di forte rammarico per i tifosi del Saviano. Dopo una lotta durata fino all’ultima giornata di campionato, la squadra ha vacillato al “Peppino Pierro”, dove il Savoia ha rimontato 1-2 condannando gli uomini guidati da mister Manna alla retrocessione in Promozione. Terminato il campionato, il presidente del Saviano Raffaele Volpe ha rilasciato in esclusiva ai nostri microfoni alcune dichiarazioni sulla stagione dei neroverdi:
Quali sono le sue considerazioni sulla retrocessione del Saviano?
“La retrocessione è stata uno dei momenti più brutti della nostra vita calcistica, perché è risaputo che prima di essere presidente del Saviano ne sia stato e ne sia un grandissimo tifoso. La mia prima esperienza al “Peppino Pierro” è datata 1985-86, quando militavo nei pulcini del Saviano Calcio. In questo momento c’è grande difficoltà anche emotiva nello spiegare e nello accettare questo verdetto. Tuttavia, tornando alla razionalità, quest’anno non c’erano le basi economiche, al fine di poter affrontare in maniera importante il campionato di Eccellenza. Siamo rimasti i soliti pochi soci che fattivamente collaboravano per portare al termine il campionato. C’è stato un decremento dal punto di vista economico. Bisogna aggiungere l’incertezza iniziale sulla fruizione dello stadio per i lavori di restyling, che purtroppo per questioni burocratiche si sono protratti. Gli allenamenti esterni hanno accresciuto le spese e ingrandito il problema”.
Quest’anno avete lamentato molti episodi di ambiguità arbitrale. Come crede che abbiano inciso?
“Ha inciso, certo in maniera minore, una classe arbitrale non all’altezza. Nella prima parte di campionato siamo stati falcidiati da decisioni arbitrali assurde. Ho un vero e proprio dossier con i video di tutte le ingiustizie subite, le quali trovano il proprio culmine a Pompei, un errore che non dovrebbe mai accadere su un campo di calcio . Anche questo aspetto ha comportato difficoltà, ma non voglio accampare scuse, sarebbe intellettualmente disonesto. Tuttavia, pongo ai vertici un forte interrogativo, perché bisogna offrire alla Campania arbitri che siano all’altezza. Siamo retrocessi con onestà. Purtroppo il calcio dilettantistico ci regala spesso, nelle ultime giornate, risultati possiamo dire scontati. Il Saviano ha fatto solo ed esclusivamente affidamento sulle proprie forze.
Quali crede siano stati gli errori che avete commesso durante la stagione?
“Per quanto riguarda i nostri errori dico che a dicembre non avevamo alcuna intenzione di smantellare la rosa che avevamo costruito a giugno. Tuttavia, accanto a qualche calciatore che avevamo programmato di tagliare, ci siamo trovato di fronte alle posizioni di tre o quattro calciatori che noi avremmo voluto fortemente tenere, i quali hanno ritenuto di colpo di voler abbandonare Saviano. Queste decisioni ci hanno messo in forte difficoltà. Il mercato di dicembre è molto oneroso, mentre a giugno si riescono a trovare molte occasioni. Non avendo un budget cospicuo, non siamo riusciti a rimediare e a reperire altri calciatori all’altezza”.
Cosa sente di dire alla sua squadra?
“Devo fare un grande plauso ai ragazzi che sono rimasti a Saviano. Sinceramente mi hanno commosso per lo spirito, l’attaccamento e la dedizione che hanno mostrato. Hanno giocato un finale di campionato con una squadra che era poco più di una juniores, eppure sono stati grandi, hanno lottato fino all’ultimo per raggiungere il risultato. Fino al 45′ della gara col Savoia eravamo ai play-out ed avevamo raggiunto l’obiettivo. I ragazzi stavano per regalarci un sogno e un miracolo. Il mio plauso va ancora a mister Belmonte, il quale ci ha aiutati a costruire la squadra insieme al direttore sportivo Tufano, e a mister Manna che ha raccolto una bella patata bollente, ma non ha avuto paura di compiere scelte impopolari e alla fine stava davvero facendo il miracolo”.
Cosa vuol dire per consolare i tifosi neroverdi?
“Sono dispiaciuto per i tifosi e con i tifosi. Retrocedono gli uomini, la squadra ma non la storia di una società né la tifoseria. Il Saviano tornerà in Eccellenza, lo dice la storia. I tifosi devono tranquillizzarsi e non rassegnarsi ad un destino negativo”.
Quali sono i progetti futuri del Saviano?
“Lancio un appello per il futuro. Questa società ha bisogno di forze fresche, ha bisogno di nuovi soci e imprenditori che vogliono fare calcio a Saviano. Siamo aperti ad aprire a nuovi soci. Metto a disposizione la mia carica. E’ chiaro che senza nuovi soci e il ricompattamento della società sarà difficile anche disputare un campionato difficile come la Promozione. E’ necessario aprire un’importante riflessione per evitare che il Saviano possa patire come quest’anno”.
Foto profilo Facebook ASC D Saviano