Il tennis italiano perde la sua pedina più importante ai Giochi Olimpici di Parigi. Infatti, il numero uno al mondo Jannik Sinner, già reduce da un malore che ha condizionato la sua prestazione ai Quarti di finale di Wimbledon contro Medvedev, è stato costretto ad abbandonare la competizione a ciclicità quadriennale per una tonsillite. Fuori il miglior tennista della storia del paese nostrano, ormai avviato verso la stagione su cemento e lo Slam americano, Lorenzo Musetti e Matteo Arnaldi ereditano l’asta della bandiera tricolore.
Sulla terra rossa del Rolland Garros, dove si disputeranno le gare olimpiche di tennis, i due italiani si imbattono in un girone non proprio in discesa, scontrandosi al primo mach contro due padroni di casa. Musetti affronta Gael Monfils, maestro dello spettacolo e veterano del circuito ATP per il quale è ancora fresca la ferita del netto 3-0 (7-5; 6-1; 6-4) infertagli dall’azzurro lo scorso maggio sulla stessa superficie. Ѐ difficile ipotizzare che la spinta contraria del pubblico possa depauperare le energie e la fiducia erette dal toscano, il quale sta sicuramente attraversando il miglior periodo della sua carriera. Per le medesime ragioni, invece, ad Arnaldi tocca contenere una forza dirompente della Next Generation: Arthur Fils. Il novello campione di Amburgo – avendo sconfitto contro ogni aspettativa proprio il detentore dell’oro olimpico Alexander Zverev – ha decisamente incrementato il suo livello di gioco e la sua forma fisica negli ultimi tornei, riuscendo persino a raggiungere gli Ottavi di finale a Wimbledon. Tuttavia, Arnaldi detiene il vantaggio degli scontri diretti, ultimo dei quali risale al primo turno dello scorso Slam parigino, quando il ventitreenne ligure trionfò in quattro set (6-3; 4-6; 6-4; 6-2). La prima parte del tabellone non mancherà certo di soprese con Djokovic e Nadal pronti a darsi battaglia già al secondo turno, con il secondo che sarebbe finalmente disposto a dire addio alla competizione vinta nel 2008 a Benijing (singolare) e nel 2016 a Rio (doppio). Nonostante la presenza di Alexander Zverev e di Stefanos Tsisipas appare chiaro che il favorito alla medaglia d’oro resti il serbo, attualmente secondo del Ranking mondiale.
Nella seconda parte del tabellone si faranno invece strada Darderi e Vavassori (sostituto di Jannik Sinner), impegnati al primo turno rispettivamente contro Tommy Paul e Pedro Martinez. Vavassori è in svantaggio negli scontri diretti 2-1 contro lo spagnolo, mentre è difficile pronosticare l’andamento dell’incontro inedito tra il classe ’22 campione dell’ATP 250 di Cordoba e la nona testa di serie in gara. In ogni caso, la rotta per l’oro dei due azzurri dovrà passare per Ruud, De Minaur, Medvedev e Carlos Alacaràz, ultimo campione sulla terra rossa di Parigi e sull’erba dei re di Londra.
Nell’universo tennistico WTA la finalista italiana degli ultimi due Majour tournaments Jasmine Paolini ritrova la superficie del Franch Open, dove la polacca Swiatek ha interrotto il suo primo sogno Slam. Sarà per lei una rivincita salire sul primo podio, ma per riuscirci la quarta testa di serie dovrà prima superare la sezione destra del tabellone, la quale incide nella prima casella il nome di Ana Bogdan. Tra l’azzurra e la rumena non ci sono precedenti, per cui sarà interessante scoprire il loro esordio. La prima parte del tabellone ospita Elisabetta Cocciaretto, la quale farà il suo debutto contro la ventenne russa Diana Shnaider, contro la quale vanta tre vittorie negli ultimi due anni.
Non c’è alcun dubbio che il tennis italiano sia per la prima volta in auge, grazie anche al primato di Jannik Sinner. Basti pensare che sei dei cinquanta migliori tennisti nel ranking mondiali accostano al proprio nome la bandiera azzurra. A chiudere questa lista è il redivivo Matteo Berrettini, che a ventotto anni torna a battere il martello sulla terra battuta di Gstaad, dove ha conquistato il trofeo svizzero 250 battendo in semifinale Stefanos Tsitsipas e in finale Quentin Halys. Il tennista romano attualmente impegnato a Kitzbuhel, in Austria, ha ottenuto otto vittorie consecutive, quattordici set vinti e nessuno concesso.
L’ultimo ed unico italiano ad ottenere l’oro olimpico nel gioco del tennis fu il triestino Umberto Luigi de Morpurgo nel 1924, quando il regolamento sportivo esigeva che si scendesse in campo indossando pantaloni lunghi e impugnando una racchetta di legno massiccio, ragione di un gioco decisamente più lento di quello a cui siamo abituati oggi. Anche quella vittoria, esattamente ad un secolo di distanza, si sfoggiò sui campi di Parigi. Non si cada nella superstizione o nella vana illusione, ma se c’è un’Italia in grado di ripetere il prodigio è sicuramente quella guidata da Musetti e Paolini.
Foto: profilo Instagram ufficiale Lorenzo Musetti.