Bolelli e Vavassori mancano lo Slam Australiano, i campioni di Wimbledon Heliovaara e Patten trionfano anche a Melbourne
La coppia delle meraviglie della nazionale italiana cede di fronte ai campioni di Wimbledon, il finlandese Harri Heliovaara e l’anglosassone Henry Patten, sfiorando ancora il primo trofeo Slam nella loro carriera da doppisti. Simone Bolelli e Andrea Vavassori sollevano il piatto d’argento al termine di una partita rocambolesca che li ha condotti a disputare due tiebreak cruciali, nel primo dei quali, vinto proprio dagli azzurri, sono stati annullati dieci set point. Riequilibrato il match con il successo del secondo tiebreak, Heliovaara e Patten, svantaggiati fino ad allora dal dritto in risposta di quest’ultimo, hanno recuperato fiducia e forza imponendo il proprio dominio sull’incontro fino al Championship Point che li ha coronati campioni per 7-6 (18-16), 6-7 (5-7), 3-6.
Scontro al vertice della classifica: Sinner difende il titolo di Melbourne contro Zverev
Un percorso semplicemente sensazionale quello di Jannik Sinner, che entrato in modalità automatica ha superato uno dopo l’altro, senza troppi problemi, tutti gli ostacoli del tabellone. Vinto al terzo turno l’americano Marcos Giron senza concedere un set, la vera sfida del campione altoatesino è stata incarnata da Holger Rune. Ѐ proprio in questo incontro che il numero uno al mondo ha rivelato la sua incredibile umanità a scapito dell’aura di perfezione attorno al suo gioco “meccanico” o “robotico”. Superato il primo set con il risultato di 6-3, l’inscalfibile numero uno ha mostrato segni di cedimento, probabilmente causati da un malore dovuto all’asfissiante caldo australiano, dunque è stato costretto a ricorrere all’intervento del medico, durato circa venti minuti. Una situazione preoccupante che però non ha alcun effetto sulla tenacia di Jannik Sinner che è tornato in campo nel terzo set completamente o apparentemente rinsavito – complice una successiva pausa causata dalla rottura di un perno della rete – e ha vinto il match imponendosi sul danese per 6-3, 3-6, 6-3, 6-2. La fame di vittorie non ha risparmiato nemmeno i successivi avversari Alex De Minaur, beniamino di casa che riconoscendo la superiorità del rivale ha affermato in tono ironico: «Ѐ surreale. Ѐ da tempo che affronto Sinner e vedo le stesse cose, ormai non mi sorprendo più. Ha costruito un aura battendo chiunque, non ha avuto solo qualche settimana buona qua e là»; e l’americano Ben Shelton senza concedere un set.

L’altra parte del tabellone ha dimostrato decisamente qualche sorpresa in più. La grande rivalità tra Carlos Alcaràz e Novak Djokovic ha regalato grande spettacolo agli appassionati di tennis ed ha sancito la superiorità performativa del Senior sul Junior. Tuttavia, la grande battaglia tra la gioventù e l’esperienza ha lasciato stremato il tennista più vincente della storia, che dolente di un infortunio muscolare ha dovuto affrontare Alexander Zverev. Perduto il primo set, Djokovic ha deciso di abbandonare la corsa per il titolo in semifinale e non rischiare che le sue condizioni fisiche peggiorassero. Jannik Sinner domani difenderà la sua corona contro il tennista numero due al mondo, a digiuno di trofei Slam nella sua carriera, ma meritevole di sollevarne uno per poter coronare la brillante risalita dall’inferno al quale il terribile infortunio al Rolland Garros, quando dall’altra parte della rete serviva Rafa Nadal, lo costrinse nel maggio 2022.
Il distruttore della Next Gen: il percorso brillante di Lorenzo Sonego
Il primo Slam della stagione aveva aperto a scenari allettanti per il mondo del tennis, primo tra tutti l’affermazione del giovane talento Joao Fonseca, ribattezzato dal pubblico Joao Meravigliao. La vittoria alle ATP Next Gen Finals del diciottenne brasiliano e il successo al primo turno contro uno dei big ten, Andrey Rublev, aveva illuso il piccolo schermo che il suo spettacolare talento avesse raggiunto livelli maturi da insinuare prematuramente il dominio di Jannik Sinner. La caduta di Daniel Medvedev contro il diciannovenne americano Learner Tien in uno dei match più combattuti e avvincenti del torneo, concluso soltanto al termine del quinto set, dopo quattro ore e cinquantatré minuti di gioco, avevano dischiusa la possibilità di un sovvertimento delle gerarchie tra giovanissimi tennisti ed esperti. A sfumare questa ipotesi e a ristabilire l’ordine grazie a prestazioni brillanti è stato l’italiano Lorenzo Sonego. L’energia di Sonny ha reso le prime fasi del torneo di Melbourne ricche di emozioni. Il ventinovenne ha esordito con una schiacciante vittoria contro il veterano Stan Wawrinka, contro il quale ha rivelato uno dei punti migliori del torneo: un passante in recupero di spalle alla rete che ha chiuso uno scambio rocambolesco. Il suo percorso ha proseguito con le rimonte in cinque set contro Joao Fonseca (7-6; 3-6; 1-6; 6-3; 3-6) e l’ungherese Fabian Marozsan (7-6; 6-7; 1-6; 2-6) e il successo perentorio contro Learner Tien (6-3; 6-2; 3-6; 6-1) agli ottavi di finale. Purtroppo, l’ascesa di Sonego si è arrestata contro la forza dirompente dell’americano Ben Shelton, gloriosa però dei primi Quarti di finale in uno Slam raggiunti in carriera.

Qualche stella spenta presto: Berrettini, Musetti e Paolini
La conquista della Coppa Davis grazie al tuono del suo martello aveva fatto ben sperare in un avvio di stagione entusiasmante per Matteo Berrettini, che lo avrebbe rilanciato e, forse, riportato in cima al tabellone di uno Slam. Purtroppo, dopo un ottimo esordio con la vittoria per 3-1 al primo turno contro Cameron Norrie, il tennista romano non è riuscito a continuare la corsa, sbandato al turno successivo da Holger Rune. Risultato soddisfacente per Lorenzo Musetti, sempre protagonista di un gioco elegante ed entusiasmante, che deve però piegarsi agli Ottavi di finale contro il servizio prepotente di Ben Shelton. Rammarico anche nel tennis femminile: il torneo di Jasmine Paolini termina prematuramente al terzo turno, battuta da Elina Svitolina 2-6, 6-4, 0-6.
Le foto: profili ufficiali ATP Tour.