Il Personaggio Granata – Bohinen: il vichingo granata alla conquista della salvezza

Valhalla, il paradiso dei guerrieri vichinghi, un enorme sala in cui i combattenti scandinavi morti in battaglia venivano scortati dalle valchirie.

Questa è solo una delle credenze che si possono riscontrare nell’affascinante ed intrigante mitologia norrena, che anche in tempi recenti è stata fonte di ispirazione di film, serie TV, fumetti e molto altro. Tuttavia, se oggi si pensa al territorio norvegese, non vengono in mente soltanto le storie di Odino, Thor e Loki, ma anche il nome di alcuni giovani talenti del calcio mondiale: su tutti non può non essere menzionato il “cyborg” Erling Haaland, autore di 86 reti in 89 match disputati con la maglia del Borussia Dortmund, nonché nuovo grande acquisto per il City di Guardiola, oppure Martin Ødegaard, più giovane calciatore ad aver mai esordito con la Nazionale norvegese e con il Real Madrid. Ma in silenzio e con passo felpato sta percorrendo la sua strada anche il centrocampista della Salernitana Emil Bohinen.

Figlio dell’ex calciatore Lars Bohinen, Emil nasce il 12 marzo 1999 nel Regno Unito, più precisamente a Derby, dove Lars ha giocato per quattro anni, dal ’98 al 2001, con la maglia bianconera del Derby County (oggi allenato da Wayne Rooney).

Nonostante sia nato lontano dalla terra d’origine paterna, il suo legame con la Norvegia non ne risulterà mai compromesso, ed infatti, la sua carriera prende il via proprio con le giovanili dello Stabæk, formazione fondata nel 1912 nella città di Bærum, nella Norvegia del sud. Le sue abilità nel recupero palla e il suo mancino delizioso non passano però inosservati alla prima squadra, che lo convoca in più occasioni nel 2015 e nel 2016, lasciandolo però in panchina senza però mai farlo giocare.

L’opportunità per il mediano di mettersi in mostra arriva però nel 2017, quando arriva la sua prima presenza in Eliteserien, massima divisione norvegese di calcio, durante il match tra Stabæk e Sarpsborg (squadra ora allenata per ironia della sorte proprio dal padre Lars) vinto dai padroni di casa per 3-0 con tripletta di Omoijuanfo. Il minutaggio concesso al diciottenne Bohinen non è ampio: infatti, entra in campo al posto di Hugo Vetlesen soltanto al 91′. E anche se il centrocampista scenderà in campo con la prima squadra in altre due occasioni, al termine della stagione i minuti complessivi saranno soltanto sette.

Ma, come recita un proverbio scandinavo, “smuler er også brød“, anche le briciole sono pane. E con pazienza e costanza, il giovane Bohinen ottiene sempre più fiducia dalla squadra, riuscendo a disputare ben undici match nel 2018 ed ottenendo la titolarità nella stagione seguente. In totale, saranno ventinove le presenze in stagione per il norvegese, il quale riuscirà anche a siglare la sua prima rete da professionista il 14 aprile, nel match casalingo contro il Rosenborg, con una conclusione al volo col piede meno educato. Bohinen siglerà poi il tap-in contro il Sarpsborg, il siluro da fuori area contro il Kristiansund ed il rigore trasformato contro il Bodø/Glimt. Ma se il giovane Emil riuscirà a trovare tanto spazio e minutaggio, non sarà certo per le sue doti realizzative, quanto per la bravura in entrambe le fasi e per la sua visione di gioco.

Viene dunque riconfermato per il quarto anno consecutivo e, pur giocando qualche partita in meno -venticinque presenze in campionato- metterà a segno una rete in più rispetto alla stagione precedente, la maggior parte da palla inattiva. Con settantatré partite disputate in quattro anni, Bohinen lascia la Norvegia per recarsi in Russia, dove giocherà con la maglia del CSKA Mosca. La sua avventura nella capitale russa non si rivela particolarmente fruttifera, dal momento che al suo primo anno scenderà in campo soltanto in quattro gare di Prem’er-Liga, collezionando zero trofei e un misero sesto posto. Nella stagione seguente viene schierato in campo dieci volte tra campionato e coppa, mettendo a segno anche due reti contro Metallurg Lipeck e KS Samara.

Ma questo leggero miglioramento nei numeri non è sufficiente a convincere il club a trattenere il norvegese, le cui capacità attirano il dirigente della Salernitana Walter Sabatini, il quale, nella sessione invernale di mercato, riesce a portarlo a Salerno, al sevizio di Colantuono, poi esonerato e sostituito da Nicola. L’esordio avviene da subentrato al posto di Verdi nell’incontro casalingo contro lo Spezia, terminato sul 2-2. Ricominciare non è mai facile, ed Emil impiegherà del tempo per conquistarsi un posto fra i titolari ma, una volta certo della sua tecnica, il tecnico Nicola gli affiderà le chiavi del centrocampo. La scelta si rivela azzeccata: nonostante il giovane centrocampista non sia stato ancora in grado di sbloccarsi dal punto di vista realizzativo, il suo apporto in campo è più che palese, e la triade Ederson-Bohinen-L.Coulibaly si mostra parecchie volte una sicurezza.

Dopo un anno di sconfitte e paure, la Salernitana ha finalmente rialzato la testa ed è rimasta imbattuta nelle ultime sette sfide, portando a casa quattro vittorie e tre pareggi. Ora però c’è un ultimo atto da mettere in scena, che decreterà se la stagione dei granata verrà considerata come una fantastica commedia o come una terribile tragedia: sono due i punti in più dei campani sul Cagliari, impegnato col Venezia già certo della retrocessione, ma servirà una vittoria contro l’Udinese per essere certi di disputare la Serie A anche l’anno venturo. Uno scontro che ha le sembianze di una vera e propria battaglia.


Probabilmente, al termine dei 90′ non ci sarà nessuna valchiria ad accompagnare il giovane centrocampista norvegese nel Valhalla. Ma è certo che raggiungere una miracolosa salvezza all’ultima giornata renderebbe immortale il nome del “vichingo” Emil Bohinen nella provincia campana.

fonte foto: sito ufficiale U.S. Salernitana 1919