Serie A, il punto sulla lotta salvezza a quattro giornate dalla fine della stagione

Con le prime 34 giornate ormai archiviate, la Serie A ha emesso il suo primo verdetto: la Salernitana, dopo 3 anni di permanenza in massima serie, è matematicamente retrocessa in Serie B. Una stagione che si è rivelata essere un vero e proprio incubo per i granata, con ben 4 allenatori (Paulo Sousa, Filippo Inzaghi, Fabio Liverani e Stefano Colantuono) che hanno accumulato il magro bottino di 15 punti, un fallimento colossale che obbligherà la proprietà ad investire in maniera importante quest’estate per garantire alla piazza ciò che merita, un progetto che possa permettere di lottare per riconquistare subito un posto tra le 20 migliori squadre italiane.

Ma, esclusi i granata, la lotta salvezza di quest’anno è la più imprevedibile e spettacolare degli ultimi anni, con tante squadre ancora in corsa per l’obiettivo di mantenere la categoria. Tra queste, vi è sicuramente chi sembra messo peggio delle dirette rivali: il Sassuolo è stato per un decennio pieno uno dei fiori all’occhiello del nostro calcio, con investimenti mirati e tante plusvalenze che hanno permesso al progetto di andare avanti brillantemente nel corso degli anni, portando una piccola realtà provinciale a centrare anche una qualificazione europea nel 2015/2016. Tantissimi i talenti, specialmente italiani, che sono riusciti a brillare in neroverde e che il Sassuolo ha lanciato nel calcio che conta: Simone Zaza, Lorenzo Pellegrini, Matteo Politano, Manuel Locatelli, Giacomo Raspadori, Jérémie Boga, Gianluca Scamacca e soprattutto Domenico Berardi. Ma ogni ciclo ha la sua fine e le difficoltà, già riscontrate negli ultimi anni, in questa stagione sono definitivamente esplose, con un gioco stentato e un progetto tecnico arrivato agli sgoccioli che hanno fatto sprofondare non solo l’entusiasmo, ma anche e soprattutto la classifica. Il penultimo posto attuale, a 5 punti dalla zona salvezza, è preoccupante ma ancor di più lo sono le ultime due prestazioni: contro Lecce e Fiorentina sono arrivate due sconfitte rovinose, con 8 goal subiti e 1 solo fatto, sintomo di una squadra allo sbando e che mentalmente sembra aver mollato. Nelle ultime giornate servirebbe la perfezione per sperare nella salvezza, che oggi più che mai appare difficile per un Club che ci eravamo abitati a vedere a livelli soddisfacenti.

L’Udinese è una squadra ormai storica, da più di vent’anni consecutivi in Serie A e con anche molteplici qualificazioni europee. Da qualche anno a questa parte i bianconeri sono in fase calante, con il Club che sembrava essere ormai stagnato a metà classifica, lontano dalle posizioni più importanti, inanellando una serie di campionati anonimi che hanno portato a qualche mugugno da parte della piazza. Anche per l’Udinese questa stagione ha riservato più pericoli del previsto; 3 allenatori si sono alternati al timone della squadra: prima Andrea Sottil, poi Gabriele Cioffi e adesso Fabio Cannavaro ma le difficoltà soprattutto offensive permangono. La situazione è ancora risolvibile, soli 2 punti dalla zona salvezza e qualche scontro diretto permettono ai friulani di avere il destino nelle proprie mani, la squadra è arcigna e viva nonostante tutto, ma anche se l’obiettivo dovesse essere raggiunto sarà cruciale a partire da quest’estate rivitalizzare un progetto che da troppo tempo non sta dando i risultati sperati.

Situazioni simili per quanto concerne la classifica (31 punti a testa) ma diametralmente opposta in termini tattici per le prossime due squadre che andremo ad analizzare: il Frosinone infatti dopo aver disputato un ottimo girone d’andata è andato via via calando, il mister Di Francesco ha avuto difficoltà specialmente con una fase difensiva tra le peggiori del campionato, mentre a tenerlo in piedi c’erano le giocate di gioielli offensivi come Kaio Jorge, Walid Cheddira e soprattutto Matias Soulé. Dopo un blocco durato qualche giornata di troppo, stiamo assistendo ultimamente a una buonissima reazione di tutta la squadra, ma per raggiungere il sogno della prima salvezza in A della propria storia, i ciociari dovranno dare il massimo da qui fino alla fine; l’Empoli al contrario è partito malissimo con una situazione che, con gli allenatori Paolo Zanetti prima e Aurelio Andreazzoli dopo, sembrava quasi irreparabile, ma l’arrivo di Davide Nicola ha segnato una svolta per i toscani che si sono rilanciati alla grandissima. Pregi e difetti anche in questo caso sono alquanto evidenti: se l’attacco è il peggiore del campionato insieme alla sopracitata Salernitana, l’arma migliore della squadra è una fase difensiva ordinata e di ottimo livello per una squadra di bassa classifica, grazie alla quale al Castellani è adesso lecito sognare, salvarsi sarà difficilissimo ma adesso si vede la luce in fondo al tunnel.

Il Verona, guidato da mister Baroni, è stato protagonista di una stagione folle a prescindere da quello che sarà l’epilogo finale: dopo un girone d’andata disastroso, le innumerevoli cessioni nel mercato invernale sembravano un segnale di resa da parte della proprietà, intenta più a salvare le proprie casse che la propria squadra. Il gruppo tuttavia è rimasto compatto e ha tirato fuori i proverbiali artigli, con le parate di Lorenzo Montipò e le giocate di Michael Folorunsho a guidare i veronesi verso una possibile salvezza che avrebbe del clamoroso dati i presupposti. 14 punti in tutto il girone d’andata, 17 punti nelle prime 15 partite del girone di ritorno, basta questo dato a suggerire la portata dell’impresa che questi ragazzi stanno cercando di realizzare.

Il Cagliari è riuscito anch’esso a sistemare in corso d’opera una situazione delicata, da neopromossa il nuovo approccio con la A è stato complicato a tal punto che l’infinito allenatore Claudio Ranieri aveva rassegnato le proprie dimissioni, prontamente rifiutate da società e squadra. La scossa da quel momento in poi è arrivata, i rossoblù sono diventati una realtà ostica per qualsiasi avversario, basti pensare ai due pareggi ottenuti contro Juventus e Inter, protagoniste assolute di questo campionato. L’aritmetica salvezza è ancora distante, ma la strada intrapresa pare essere quella giusta.

Analizziamo infine il Lecce: i giallorossi hanno anche loro cambiato allenatore, con Roberto D’Aversa appiedato sia per le difficoltà tattiche sia per la sconvolgente rissa avvenuta nel post partita con il Verona. Tuttavia non tutti i mali vengono per nuocere, perché sulla panchina si è seduto un maestro della fase difensiva come Luca Gotti e i risultati si sono visti tutti, infatti i pugliesi da quel momento hanno totalmente cambiato marcia, le reti subite si sono ridotte all’osso e la classifica sorride a trentadue denti, con 7 punti di vantaggio sulla zona retrocessione la matematica non è ancora arrivata ma sembra davvero vicina.

Questo il calendario, da qui a fine stagione, per le formazioni che abbiamo messo sotto la lente d’ingrandimento:

GIORNATA 35

Sassuolo-Inter

CagliariLecce

EmpoliFrosinone

Verona-Fiorentina

Udinese-Napoli

GIORNATA 36

Frosinone-Inter

Genoa-Sassuolo

Verona-Torino

Lazio-Empoli

LecceUdinese

Milan-Cagliari

GIORNATA 37

Lecce-Atalanta

Monza-Frosinone

Salernitana-Verona

SassuoloCagliari

UdineseEmpoli

GIORNATA 38

Cagliari-Fiorentina

Empoli-Roma

FrosinoneUdinese

Verona-Inter

Lazio-Sassuolo

Napoli-Lecce